La decolonizzazione | Video

Guarda il video sulla decolonizzazione, il processo di dissoluzione degli imperi coloniali delle potenze europee, avviato a partire dalla fine della seconda guerra mondiale

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Dal processo di decolonizzazione e dalla conseguente nascita dei numerosi stati sarebbe nata una nuova realtà geografico-politica definita “Terzo Mondo”, che comprendeva paesi asiatici, africani e dell’america latina. Un elemento accomunava tutti questi paesi:il sottosviluppo.

I fattori che determinarono la decolonizzazione furono diversi:

- Innanzitutto la disfatta totale di Francia, Belgio e Olanda nel primo annno di guerra del secondo conflitto mondiale: agli occhi dei popoli colonizzati avevano dato l’impressione di non essere poi così forti, se erano stati battuti tanto velocemente dalla Germania.
- Moltissimi dei soldati mandati a combattere nella seconda guerra mondiale, inoltre, erano africani e indiani. Alla fine della guerra le nazioni imperialiste tennero conto del contributo di tante vite umane.
- Il terzo e decisivo fattore fu l’anticolonialismo delle due superpotenze: Russia e Stati Uniti.

In India il movimento nazionalista si caratterizzò per l'approccio non violento promosso dal suo leader. Gandhi di religione induista, praticava la non violenza attiva e combatteva gli inglesi boicottando i loro prodotti e le loro strutture.

L’India raggiunse l’indipendenza nel 1947 ma per la rivalità tra musulmani e induisti fu divisa in due nazioni: L’Unione Indiana a maggioranza induista, ed il Pakistan, a maggioranza musulmana. Tra i due gruppi ci furono durissimi scontri e molte persone dovettero abbandonare le terre. In seguito alla morte di Gandhi, nel 1948, il capo del governo indiano avviò un processo di modernizzazione del paese che portò l’India a diventare una delle 10 maggiori nazioni industrializzate del mondo.

Tuttavia restarono precarie le condizioni di vita delle classi più povere che da questo sviluppo non ebbero vantaggi; anzi, per via dei latifondi i contadini dovettero riversarsi nelle grandi città, oppresse dall’urbanizzazione e dalla criminalità. Ancora oggi, nelle città indiane ci sono moltissime persone che vivono in condizioni di estrema povertà.

L’Algeria ottenne l'indipendenza dalla Francia solo in seguito alla Guerra di Indipendenza Algerina che si svolse tra il 1954 ed il 1962: scontri urbani, guerriglia, e attentati posero fine alla presenza francese nel nordafrica. L’Egitto era formalmente indipendente dal 1922 pur perdurando l'occupazione militare inglese. Nel 1952 un colpo di stato del colonnello Nasser trasformò il paese in una repubblica ed impose il definitivo ritiro delle truppe britanniche.

La Libia ottenne formalmente l'indipendenza dall'Italia nel 1943 in seguito alla caduta di Tripoli; Ufficialmente l'indipendenza arrivò nel 1951.

In Africa Nera la maggior parte dei paesi raggiunse l’indipendenza in modo pacifico, tranne il Kenia e la Rhodesia. Il Sudafrica ottenne piena indipendenza nel 1931, grazie alla partecipazione al secondo conflitto mondiale accanto agli alleati. Nel 1948 il National Party instaurò un regime di segregazione razziale noto come apartheid, durante il quale la popolazione nera -esclusa dal suffragio- perse gran parte dei propri diritti civili.

L' ostilità internazionale a questo regime, insieme ai movimenti interni di opposizione come l'ANC, portò al crollo del sistema nel 1991.

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