La famiglia | Video

La famiglia è il primo ambiente in cui il singolo individuo è inserito e permane nella maggior parte dei casi per tutto l'arco della vita. Fornisce buona parte degli strumenti fondamentali per il suo inserimento nella comunità

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La famiglia è il nucleo più importante dello stato ma nel tempo essa è molto mutata non solo caratterialmente ma anche nel ruolo legislativo. Nel recente passato, la famiglia era di tipo patriarcale dove il padre e quindi il marito era un padre padrone e la moglie insieme ai figli ricopriva un ruolo strettamente marginale. Col tempo la famiglia si è dovuta adeguare al tipo di vita mutato nei tempi. Il I articolo della vecchia costituzione che riguardava la famiglia diceva: “Il marito è il capofamiglia, la coniuge ne acquisisce il cognome e lo deve seguire in qualsiasi abitazione da lui scelta”.

Soprattutto nel 1968 le guerre per l’uguaglianza femminile si accentuarono fino a sfociare nel 1975, data in cui i vecchi articoli sono stati aboliti per dar spazio ai nuovi. Ora quel primo articolo è così mutato: “Col matrimonio moglie e marito acquisiscono pari diritti, oltre alla reciproca fedeltà, collaborazione coabitazione e contribuzione ai bisogni familiari come si può col lavoro sia professionale sia casalingo”. Rispetto al passato ora la famiglia è un luogo dove si può discutere tra genitori e figli liberamente in modo civile e sereno. La definizione corrente più accettata del termine famiglia è quella di “unità di persone interagenti” con un ciclo di vita familiare suddiviso in diverse tappe: fidanzamento, matrimonio, allevamento dei figli, nido vuoto, vecchiaia.

Secondo Giddens, sociologo inglese, la famiglia è definita come “un gruppo di persone legate da rapporti di parentela, all’interno del quale i membri adulti hanno la responsabilità di allevare i bambini”. Ancora oggi infatti, nell’opinione comune, sembra che ci sia veramente famiglia solo quando ci sono i figli. Questa concezione è frutto dell’influenza della cultura cattolica che ha per molto tempo considerato il matrimonio come strumentale per la procreazione e, benché nel corso degli anni abbia dato pari dignità anche al benessere e alle relazioni di reciprocità nella coppia come fini e valori del matrimonio, ha visto nella sterilità un sacrificio, una croce da sopportare.  

Il progetto educativo familiare richiede un’armonia dei rapporti fra i vari membri della famiglia e una crescita equilibrata delle loro personalità. Considerare le relazioni familiari come sistemi educativi e comunicativi induce infatti a considerare la loro diversa validità nella creazione di sistemi aperti, cioè di famiglie capaci di interagire con i mutamenti interni ed esterni in maniera flessibile così da adattarsi e favorire la crescita psicologica di tutti i propri membri; e sistemi chiusi, cioè famiglie la cui rigidità impedisce gli adattamenti e una proficua apertura verso l’esterno, mantenendo i propri equilibri, al prezzo del disadattamento dei propri membri rispetto ad altri sistemi. La struttura della famiglia è molto varia. Il suo elemento base, è l’unità coniugale, vale a dire una coppia di individui uniti da un legame affettivo e sessuale.

La struttura della famiglia è definita nucleare quando è formata da una sola unità coniugale completa, con o senza figli. È una famiglia monoparentale quando è incompleta a causa della morte di uno dei due genitori o di separazione-divorzio. È una struttura estesa quando all’unità coniugale si aggiunge la presenza di altri parenti conviventi; è multipla quando è costituita da più nuclei coniugali conviventi.

Attualmente sono andate delineandosi nuove tipologie di famiglia, come quella di soggetti appartenenti allo stesso sesso. Esiste poi la famiglia di convivenza, cioè la famiglia che si tiene insieme anche in assenza di matrimonio, basandosi sull’affetto. In forte espansione anche la famiglia di secondo matrimonio, quando persone divorziate o vedove decidono di costruire un’altra famiglia.

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