Catania, sparatoria all'università. Grave una studentessa

E' successo in Piazza Dante, vicino all'ex Monastero dei Benedettini dove c'è la sede delle facoltà di Lettere italiane e di Lingua e Letteratura straniera. Non era la studentessa l'obiettivo dell'agguato. I proiettili infatti erano indirizzati a un affiliato del clan mafioso Zuccaro. "È un episodio incredibile. "Non è possibile che si rischi la vita andando a studiare", è stato il commento del ministro Gelmini. Arrestato il presunto responsabile

Catania, sparatoria all'università. Grave una studentessa

Tragedia sfiorata all'Università di Catania. Una studentessa universitaria di 34 anni, Laura Salafia, originaria di Siracusa ma residente a Scordia nel catanese, è stata ferita in modo grave da un proiettile vagante.

E' successo in Piazza Dante, vicino all'ex Monastero dei Benedettini dove c'è la sede delle facoltà di Lettere italiane e di Lingua e Letteratura straniera.

Non era la studentessa l'obiettivo dell'agguato. I proiettili infatti erano indirizzati a un affiliato del clan mafioso Zuccaro, che è stato colpito da almeno tre proiettili e ha poi tentato un fuga in motorino verso la caserma dei carabinieri. Il pregiudicato, Maurizio Gravino, 40 anni, cognato del boss Nino Testa, soccorso, è stato poi portato all'ospedale Vittorio Emanuele dove è statosottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Nella mattina di venerdì la polizia ha arrestato un uomo,
ritenuto responsabile dell'agguato. L'indagato sarebbe stato individuato anche grazie all'esame dei filmati ripresi da vari impianti di videosorveglianza presenti nella zona.

Laura Salafia, al contrario di quanto si sperava in un primo momento, è in gravi condizioni. La prognosi è riservata. La studentessa è ricoverata all'ospedale Garibaldi. "La ragazza sta lottando", riferisce per telefono alla Reuters la direzione generale dell'ospedale. La ragazza è stata sottoposta a un intervento per la rimozione del proiettile, rimasto conficcato tra due vertebre cervicali.

L'agguato di oggi potrebbe essere, secondo gli inquirenti, una risposta all'omicidio di Maurizio Signorino, 52 anni,

ucciso il 24 giugno proprio a Catania. La squadra mobile della città etnea ipotizza che la sparatoria rientri in una logica di 'pulizia interna' alla stessa cosca Santapaola, dilaniata da faide di potere al suo interno.

"È un episodio incredibile. Non è possibile che si rischi la vita andando a studiare", è stato il commento del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

Anche se la dinamica dell'episodio è sostanzialmente diversa, torna subito alla mente l'omicidio di Marta Russo (nella foto), studentessa di giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma, ferita a morte da un colpo di pistola all'interno della Città universitaria il 9 maggio 1997.

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