Studiare e lavorare in Germania: testimonianze

Studiare e lavorare in Germania: una possibilità per immaginare il proprio futuro all'estero. Ecco le testimonianze di chi ci è riuscito

Studiare e lavorare in Germania: testimonianze
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STUDIARE E LAVORARE IN GERMANIA

Studiare e lavorare in Germania: testimonianze
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Sono molti e diversi i motivi per cui si decide di partire e lasciare il nostro Paese, provvisoriamente o definitivamente, sono sempre più i ragazzi che fanno questa scelta. Le opportunità offerte dall’estero riguardano sia chi, dopo il diploma, decide di continuare gli studi, sia chi, diversamente, vuole cercare lavoro. Tutte le università offrono la possibilità di andare in Erasmus, il bando è aperto a tutti ma i posti sono limitati e la selezione è molto difficile da superare.
Il primo passo da fare è quello di scaricare il bando dal sito internet della propria facoltà, leggere il regolamento, i requisiti necessari e compilare la domanda.

ERASMUS IN GERMANIA, LA SELEZIONE

A ciascun candidato è attribuito un punteggio (l’indicatore Erasmus) che tiene conto di alcuni fattori in riferimento all’anno di iscrizione: il numero di esami sostenuti regolarmente, la media dei voti riportata e altri eventuali requisiti definiti nei bandi dei diversi corsi di laurea. Passata questa prima selezione bisogna prepararsi per il colloquio dove, come fattori di valutazione, si considerano gli aspetti motivazionali, la conoscenza della lingua del paese di destinazione e la compatibilità tra corsi ed esami disponibili nell’università estera con il piano di studi italiano. Alcune università straniere pretendono un attestato linguistico prima della partenza, altre no, è quindi necessario informarsi per tempo. Fatta eccezione di paesi “speciali” quali Paesi Bassi, Scandinavia, Romania e via dicendo, dove è richiesta la conoscenza della lingua inglese, gli altri stati richiedono la conoscenza della loro specifica lingua. Requisito fondamentale è non aver mai usufruito della borsa di studio Erasmus prima d’ora.

ERASMUS IN GERMANIA: TESTIMONIANZE

Due studentesse dell’Università degli studi di Milano ci sono riuscite, Elisa, studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale, ora laureata, e Maria, studentessa di Giurisprudenza. La loro esperienza si è svolta in Germania, prima opzione di entrambe le ragazze.

  • Elisa ha scelto la Technische Universität di Darmstadt, dove avrebbe dovuto passare sei mesi. In quanto studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale non ha riscontrato problemi con la lingua tedesca eccetto per seguire alcuni corsi ed esami più tecnici tra cui, ad esempio, economia. In ogni caso all’inizio dell’anno accademico vengono avviati corsi intensivi di lingua tedesca. L’università di Darmstadt mette a disposizione tutor per gli studenti in Erasmus: ragazzi coetanei che seguono gli studenti stranieri nelle pratiche burocratiche, con il contratto di affitto e organizzano numerose attività per far conoscere tra di loro i ragazzi Erasmus. L’esperienza di Elisa è stata così positiva da portarla richiedere il prolungamento del soggiorno: ha di fatto concluso a Darmstadt l’intero anno accademico.

  • Maria ha scelto l’Universität Tübingen, è partita a Ottobre 2012 con una borsa di studio Erasmus di quattro mesi. Prima della partenza ha seguito dei corsi di lingua tedesca che le hanno permesso di raggiungere il livello base, A1-A2, arrivando poi, dopo pochi mesi, al livello B2 (che equivale al First per la lingua inglese). Questo perché vivere, da soli, all’estero obbliga a parlare e imparare la lingua per la vita di tutti i giorni e per relazionarsi con gli altri. Inizialmente la difficoltà nel seguire le lezioni in tedesco si è fatta sentire, il rischio è quello di demoralizzarsi ma, con un po’ di impegno, questo ostacolo viene superato. Il suo soggiorno sarebbe dovuto terminare alla fine di Febbraio 2013 ma ha deciso di protrarlo fino a Luglio 2013.

Il prolungamento dell’Erasmus deve essere autorizzato da entrambe le università e deve essere sostenuto da motivazioni valide quali, ad esempio, la possibilità di sostenere esami o di seguire corsi che si svolgono nel secondo semestre.

 Per entrambe le studentesse è stata un’esperienza unica e irripetibile: la consigliano a tutti gli studenti.
La possibilità di andare in Erasmus apre la mente e gli occhi. Poterti confrontare con l'altro ti fa capire su cosa devi lavorare per migliorare te stesso; ti obbliga a metterti in discussione e a crescere, forgia il carattere: sei solo, te la devi cavare”. Queste le parole di Elisa, che aggiunge “si stringono relazioni uniche e intense. Tutti gli Erasmus intorno a te sono accomunati da voglia di vedere, andare e fare. Tutti sono all'estero perché in fondo cercano qualcos'altro che non hanno a casa loro, come te”.

LAVORARE IN GERMANIA

La decisione di trasferirsi all’estero non è mossa soltanto da motivi di studio, ma anche di lavoro. E’ ciò che ha portato Michela, una ragazza di 24 anni a trasferirsi in Germania, a Hennef, una cittadina alle porte di Colonia. 
Finito il liceo scientifico era alla ricerca di un lavoro ma in Sardegna non riusciva a trovare nessun impiego eccetto qualche lavoretto saltuario. Le cose sono cambiate quando in un giornale di annunci ha trovato l’avviso per un impiego in Germania. Ha telefonato, le è stato fatto un colloquio e poco dopo ha preso la decisione più difficile: partire.

Lavora in una gelateria, non conosceva la lingua tedesca prima della partenza ma, per il tipo di lavoro, le è stato chiesto di imparare l’essenziale: numeri, nomi dei gusti del gelato, forme di cortesia e di saluto. Vivendo in Germania e interagendo con le altre persone sta gradualmente imparando il tedesco. Vorrebbe aprire una gelateria ma prima di poterlo fare deve lavorare come dipendente per imparare il mestiere e, ovviamente, per mettere da parte i soldi necessari.

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