Traccia svolta Topografia Costruzioni ambiente e territorio Seconda prova maturità 2017

Topografia: traccia svolta per la seconda prova di maturità 2017 per l'indirizzo ITCA - Costruzioni Ambiente e Territorio

Traccia svolta Topografia Costruzioni ambiente e territorio Seconda prova maturità 2017
redazione

Tema svolto di Topografia seconda prova 2017

Nella traccia proposta dal Miur per la seconda prova di Costruzioni ambiente e territorio il Miur chiede ai maturandi di svolgere la prima parte della prova e rispondere a 15 quesiti. Forniti una serie di dati, viene chiesto di fornire la planimetria in scala delle particelle prima e dopo le modifiche, calcolate attraverso le informazioni fornite.

Quesiti svolti di Topografia seconda prova maturià 2017

Nella seconda parte della prova si chiede di sviluppare due dei seguenti quesiti, eventualmente avvalendosi delle conoscenze e competenze maturate attraverso le esperienze, qualora effettuate, di alternanza scuola-lavoro, stage e formazione in azienda.
Nei quesiti si chiede di proggettare il picchettamento del raccordo circolare in esame con il metodo per ordinate alla corda per un numero di sette picchetti, comprensivi dei punti di tangenza. Infine, forniti una serie di dati, si chiede di svolgere altre due dimostrazioni.

Seconda prova Topografia 2017: risposta al punto 1 della 1° parte

Fonte: redazione
Seconda prova Topografia 2017: risposta al punto 1 della 1° parte
Fonte: redazione
Fonte: redazione

Parte 2 - punto 1

Fonte: redazione

Parte 3

In seguito alla divisione dell’area ed alla vendita di una parte di essa dovranno essere attuate tutte le procedure necessarie all’aggiornamento degli atti catastali.

Le procedure di esecuzione del tipo di frazionamento e di tutti gli allegati previsti deve essere seguita utilizzando il programma PREGEO, fornito gratuitamente dal Ministero delle finanze. Questa procedura è identica alla versione utilizzata dall’Ufficio del Territorio per il trattamento e l’approvazione dei dati presentati.

Pertanto, l’Ufficio si limita a controllare il lavoro e, nel caso di riscontro positivo, viene effettuato, in tempo reale, l’aggiornamento di tutti i dati censuari.
Le operazioni da effettuare sono:

  1. Il tecnico dovrà dapprima eseguire il frazionamento dell’area, richiedendo all’Ufficio del territorio della provincia un estratto di mappa, contenente la particella da frazionare, che l’Ufficio rilascerà su apposito modello 51 in carta lucida con l’indicazione dei punti fiduciali da utilizzare per il rilievo.
    Oltre al modello 51 compilato in tutte le sue parti e gli allegati grafici, redatti in scala opportuna riportando le nuove linee dividenti o i contorni del fabbricato (nel tipo mappale), il tecnico dovrà compilare i seguenti elaborati tecnici che si trovano all’interno del programma PREGEO:

    • MOD. 51 F TP contenente la dimostrazione numerica del frazionamento, da cui dovrà risultare che la somma delle superfici delle particelle derivate dal frazionamento corrisponde alla superficie della particella originaria.
    • SCHEMA DEL RILIEVO rappresenta la dimostrazione grafica di come è avvenuto il frazionamento. Deve evidenziare i PF utilizzati, l’indicazione dei punti generatori delle osservazioni, l’oggetto del rilievo con la numerazione dei punti di dettaglio ed eventuali misure integrative.
    • LIBRETTO DELLE MISURE nel quale sono indicate tutte le rilevazioni eseguite direttamente sul terreno e quelle calcolate per mezzo di artifici consentiti.
    • RELAZIONE TECNICA dove sono raccolte le osservazioni del tecnico ed in particolare vengono motivate le eventuali difficoltà che hanno determinato l’impossibilità di soddisfare completamente le disposizioni impartite dall’ufficio.

    • Approvato il tipo di frazionamento, occorrerà effettuare la voltura catastale.

      In questo caso, trattandosi di compravendita, il notaio che ha redatto l’atto di trasferimento dovrà presentare presso l’Ufficio del Territorio la domanda di voltura, compilata su modello 13 TP/A entro 30 giorni dall’avvenuta registrazione dell’atto stesso ed allegare i seguenti documenti:
      ( E’ possibile presentare la domanda di voltura con procedura informatizzata – Programma Voltura )
    • copia dell’atto traslativo,regolarmente registrato presso l’Ufficio Registro;
    • tipo di frazionamento.

      Il frazionamento, e la conseguente voltura catastale, faranno variare tutti i documenti catastali nel seguente modo:
    • MAPPA - dalla particella originaria si formeranno 2 particelle aventi stessa qualità e classe.
    • ARCHIVIO DELLE PARTITE – la particella da frazionare verrà scaricata (per frazionamento) dall’attuale partita e le nuove particelle originate verranno caricate nella stessa partita. La particella che verrà ceduta sarà scaricata dall’attuale partita e caricata ad una nuova.
    • ARCHIVIO DELLE PARTICELLE – la particella che ha mantenuto il numero di mappa originario modificherà i dati relativi a superficie e redditi catastali, mentre manterrà la partita originaria. La particella derivata e venduta, a cui verrà assegnato un nuovo numero di particella, verrà aggiunta all’elenco con i relativi dati e la nuova partita.
    • ARCHIVIO DEGLI INTESTATI – verrà aggiunto il possessore della particella frazionata e venduta se, questo, non è già presente nell’elenco. Mentre se il possessore è presente, in elenco, gli verrà aggiunta la nuova particella.

      (Attualmente tutti i suddetti documenti sono stati archiviati e saranno disponibili solo su richiesta. Mediante la procedura telematica tutte le informazioni relative a tali documenti sono state digitalizzate.)

Parte 4

Fasi della progettazione
Di norma si distinguono tre fasi di progettazione. Al progetto preliminare, cui si è già accennato, seguono il progetto di massima e il progetto definitivo (o esecutivo).
La ragione fondamentale di questa suddivisione risiede nel fatto che il progetto stradale è un progetto decisionale articolato che si svolge in tappe successive, al quale l’Amministrazione deve partecipare attivamente.
Obbiettivo del progetto preliminare è la traduzione in concreto di una parte del disegno di rete, correlato alle esigenze del piano di trasporti al servizio del territorio.
A partire dall’approvazione di questo piano da parte dell’Amministrazione il progettista stradale può procedere autonomamente alla seconda fase, cioè al progetto di massima.
Obbiettivo del progetto di massima è la definizione completa delle caratteristiche geometriche dell’asse, della sezione trasversale e della collocazione e del tipo delle intersezioni e degli svincoli. Nell’ambito delle decisioni già prese in sede di progetto preliminare sono ancora possibili più soluzioni, ad esempio:

  • il tracciato può collocarsi rispetto al terreno in modo diverso dal punto di vista orografico, geologico e paesaggistico;
  • si possono prevedere soluzioni differenti per la struttura del corpo forestale con opere d’arte diverse (galleria - trincea, viadotto - rilevato ecc.);
  • le sezioni trasversali, pur con le stesse funzioni di deflusso, possono essere realizzate in modi diversi (carreggiate complanari affiancate o sfalsate e separate ecc.);
  • si possono adottare, particolarmente per le strade urbane, tipi diversi di intersezioni e svincoli.

    Ad ognuna delle soluzioni predette corrispondono da un lato costi di costruzione e gestione, dall’altro caratteristiche di stabilità del corpo stradale, di qualità della circolazione e infine caratteristiche di inserimento nell’ambiente.
    Tra le soluzioni proposte si opera una scelta e l’approvazione di essa da parte dell’Amministrazione serve di base per il piano di finanziamento dell’opera.

    Il progetto definitivo (o esecutivo)
    ha come obbiettivo la definizione, nei dettagli, di tutte le caratteristiche dell’opera ed è indispensabile per poter procedere all’affidamento del lavoro all’esecutore.

    Esso è quindi chiamato progetto definitivo nel senso principale di definire un iter progettuale, giungendo alle estreme conseguenze sulla indicazione dei particolari tecnici ed amministrativi. L’appellativo di progetto esecutivo, cioè atto ad essere eseguito, che secondo taluni sarebbe preferibile, prevale in alcune circostanze come ad esempio in quelle collegate alla redazione di appalti - concorso o nei documenti in genere che vengono preparati a cura dell’impresa esecutrice.

    Fanno quindi parte del progetto definitivo (o esecutivo) tutti gli elementi necessari per la compiuta rappresentazione delle opere da costruire gli elementi per il tracciamento del nastro stradale sul terreno, i calcoli statici ed i dettagli delle opere d’arte, i calcoli di stabilità delle opere in terra e delle sovrastrutture, e gli allegati tecnico – amministrativi. Le tre fasi di progettazione descritte possono ridursi a due o ad una soltanto a seconda del tipo di intervento; ciò in particolare se si tratta di provvedimenti puntuali di adeguamento di strade esistenti. Così pure è facoltà dell’Amministrazione richiedere nell’ambito della stessa fase di progettazione un minor numero di elaborati compatibilmente al tipo di intervento.

    Progetto di massima
    Il progetto di massima deve comprendere, oltre alle tavole significative del piano territoriale e del progetto preliminare, i seguenti elaborati:
    1. Relazione
    2. Corografia d’insieme (scala 1: 25.000 ovvero 1: 10.000 per le strade urbane)
    3. Relazione geologica e geotecnica
    4. Planimetria e profili geologici (di norma in scala 1: 5000, comunque non inferiore a 1: 10.000)
    5. Planimetria (di norma in scala 1: 5000, comunque non inferiore a 1: 10.000)
    6. Profili longitudinali e trasversali (scala 1: 5000 / 1: 500 o 1:10.000 / 1: 1.000)
    7. Sezioni trasversali più caratteristiche (scala 1:200)
    8. Sezioni tipo della sagoma stradale e della sovrastruttura (scala 1: 100)
    9. Diagramma di visuale libera
    10. Opere d’arte principali
    11. Tipi normali di opere d’arte minori e di impianti accessori
    12. Intersezioni o innesti con altre strade
    13. Interferenze con altre opere e servizi (pubblici e privati)
    14. Benestare di massima degli Enti proprietari di opere e servizi interessati dalla costruzione della strada
    15. Computo metrico – estimativo sommario, comprensivo della valutazione degli espropri
    16. Confronti tecnico – economici.

Finalità del progetto

La progettazione stradale, di norma, si inserisce tra gli strumenti per il processo di strutturazione del territorio; a questo scopo viene redatto un piano di assetto territoriale (con la destinazione d’uso delle diverse zone) e da esso viene derivato il relativi piano dei trasporti.



Solo la redazione di quest’ultimo piano può rendere evidente in quale misura gli obbiettivi sociali ed economici riescono ad essere raggiunti; d’altro lato è sempre necessario porre a confronto l’entità degli obbiettivi raggiungibili con i costi necessari.

Un’immediata applicazione di questi criteri consiste nello studio del progetto preliminare delle infrastrutture di trasporto previste dal piano territoriale. La conoscenza delle destinazioni d’uso delle varie parti del territorio permette l’analisi della domanda di trasporto che ne deriva. In un secondo momento si procede alla definizione delle caratteristiche fondamentali delle infrastrutture che debbono soddisfare la domanda di trasporto prevista.

Per ciascuna delle soluzioni studiate è fondamentale suddividere la domanda fra i diversi sistemi di trasporto previsti. La frazione che risulta affidata alle strade a servizio del territorio conduce da un lato alla scelta delle sezioni trasversali da realizzare e dall’altro alla scelta delle velocità di progetto e dei livelli di servizio. Il confronto finale con i costi di costruzione delle strade previste comporta la verifica della fattibilità delle scelte, sia tra i diversi rami della rete, sia tra differenti soluzioni per lo stesso ramo, nonché la verifica delle priorità da assegnare a ciascuna delle suddette possibilità.
Analogamente, nel caso delle reti di strade urbane, il processo di formazione del piano di trasporto deve essere compreso nella redazione del piano urbanistico. Anche in questo caso si passa attraverso la determinazione della domanda e la suddivisione tra i diversi sistemi di trasporto.
In tal caso il disegno della rete stradale obbedisce in modo più evidente ad un criterio di gerarchizzazione dei tipi di strada, poiché si passa dagli spostamenti a lunga distanza ai movimenti semplicemente locali; manca invece, nel caso urbano, la preoccupazione della scelta della collocazione dei tracciati, già risolta in sede di redazione del piano urbanistico e del relativo piano dei trasporti e lo studio della velocità di progetto in quanto già stabilita nella definizione dei tipi di strada (classificazione funzionale delle strade).
Nella definizione delle strade urbane entra inoltre lo studio delle caratteristiche delle componenti di traffico (pubblico, privato, pedonale e sosta). Pertanto in sede di progettazione delle strade urbane non si fa luogo ad una autonoma redazione del progetto preliminare, che è costituito dal piano dei trasporti redatto nell’ambito del piano urbanistico.

Un consiglio in più