Laurea in Medicina Veterinaria 1997 - 1998

Domanda 50 di 90

In una data popolazione, il numero annuo di nuovi casi registrati di una certa malattia, definito come incidenza, ed in genere riferito ad un milione di abitanti, indica il numero delle nuove diagnosi. Questo numero non coincide necessariamente con il numero reale dei soggetti che si ammalano della malattia in questione; infatti, se la malattia e' difficile da diagnosticare, la sua "incidenza annua" registrata potra' risultare in seguito inferiore a quella reale.Per questo e molti altri motivi, quali la presenza di controindicazioni di vario tipo, un trattamento specifico di un processo morboso puo' non venire utilizzato in tutti i soggetti che ne sono realmente affetti: ne risulta che il numero dei nuovi casi che ogni anno vengono sottoposti ad un trattamento di questo genere non coincide necessariamente con l'incidenza reale della malattia per la quale il trattamento e' indicato e neppure sempre con il numero delle nuove diagnosi. Analizzare l'incidenza nel tempo di alcune malattie puo' essere utile, ad esempio, per valutare l'efficacia della loro prevenzione. Si tratta di analisi interessanti, ma non facili, soprattutto per la necessita' di disporre di rilevazioni complete ed attendibili non soltanto sulla malattia in esame, ma anche sulla composizione della popolazione generale. In effetti, se la malattia e' piu' comune in una o piu' decadi di eta' che in altre, ariazioni della composizione anagrafica della popolazione generale potranno determinare modificazioni dell'incidenza della malattia in esame. Il numero dei nuovi casi trattati per anno per milione di abitanti maschi della malattia D e' raddoppiato nel 1989/90 rispetto al 1981/82; l'aumento si e' verificato esclusivamente per i soggetti con oltre 70 anni. Una sola tra le conclusioni elencate appresso NON e' deducibile dalle informazioni fornite nei paragrafi precedenti: