Sistema scolastico in Spagna

Com'è strutturato il sistema scolastica spagnolo? Cosa è cambiato dopo le riforme degli ultimi decenni? Quali competenze sono delegate alle Comunità Autonome? Viaggio nella scuola spagnola, alla scoperta di similitudini e differenze con la scuola di casa nostra..

Sistema scolastico in Spagna

Il vero e proprio punto di svolta per la scuola spagnola c'è stato alla fine degli anni ottanta, quando ci fu una riforma di tutto l'ordinamento scolastico. Prima di allora la scuola spagnola era tra le più arretrate del Vecchio Continente: dispersione e abbandono scolastico erano la norma. Un dato racconta più di mille parole quale fosse la situazione del sistema scolastico spagnolo nel 1990: la spesa pubblica per l'educazione era il 3% del PIL.

La radicale riforma scolastica del 1990 prese il nome di LOGSE (Ley Organica de Ordenacion General del Systema Educativo). La necessità di cambiamenti si rese sempre più evidente dopo la caduta della dittatura di Francisco Franco a metà degli anni settanta. Se fino al 1970 l'obbligo scolastico arrivava ai 12 anni, dopo un breve periodo in cui fu portato a 14 anni, fu definitivamente stabilito a 16 anni nel 1985. Gli obiettivi che si proponeva la LOGSE erano ambiziosi: eliminare lo sfasamento tra la fine della scuola dell'obbligo e l'età in cui si inizia a lavorare, ridurre le differenze tra le scuole di Formazione Professionale (spesso considerate scuole di second'ordine) e le Medie Superiori, decentralizzare alcune competenze organizzative, dando alle istituzioni locali la gestione di vari aspetti fondamentali per un migliore funzionamento di tutto il sistema scolastico.

La riforma non avvenne da un giorno all'altro. Per quasi dieci anni si susseguirono sperimentazioni, ricerche, commissioni di lavoro; le cose furono fatte per bene: alcuni professori lasciarono le aule di lezione per lavorare a tempo pieno alla riforma. Dal 2008 inoltre sono state apportate ulteriori modifiche previste dalla LOE (Ley Orgánica de Educación), che prevede in pratica una diversa suddivisione dei cicli di istruzione superiore.

In Spagna ci sono 17 Comunità Autonome (le nostre Regioni) e 10 di esse hanno ampia autonomia nella gestione dei fondi garantiti dallo Stato centrale, il quale continua regolarmente a supervisionare su come vengono usati i finanziamenti. Le varie competenze del curriculum sono stabilite su tre livelli. Il Governo di Madrid stabilisce gli elementi di base del curriculum della scuola dell'obbligo (65% delle ore totali, solo il 55% nelle Comunità Autonome bilingue), e sono poi le istituzioni locali ad adattare i vari curriculum alle singole scuole. La LOGSE esclude in pratica la bocciatura nella scuola dell'obbligo, poichè si basa su un adeguamento curriculare in base al quale ogni studente può avere un piano di studi con diversi livelli a seconda delle proprie caratteristiche. Le scuole private sono più del 30% del totale, e il 99% delle scuole private gode di sovvenzioni statali. Gli stipnedi dei docenti nelle scuole private è spesso pagato dallo Stato. L'istruzione pubblica è ovviamente gratuita.

La Spagna si è attivata anche per quel che riguarda l'integrazione scolastica degli studenti stranieri. E' compito delle amministrazioni educative locali studiare specifici programmi, anche se il modello generale che si segue è quello di inserire gli alunni stranieri nelle classi comuni. Un accesso dibattito è nato dalla decisione della Generalitat de Catalunya (il sistema amministrativo-istituzionale della Comunità autonoma della Catalogna), che ha creato quattro centri speciali, all'infuori dell'ordinamento scolastico, per giovani immigrati con età compresa tra 8 e 18 anni.

Questi cosiddetti "spazi di benvenuto educativo" hanno l'obiettivo di facilitare l'ingresso nel sistema scolastico, senza sostuirlo. Sono rivolti soprattutto a ragazzi e ragazze che hanno bisogno di corsi intensivi di lingua spagnola.

Sito del Ministero della Pubblica Istruzione Spagnolo: http://www.mepsyd.es/portada.html

Sito del Centro Nazionale di Informazione e Comunicazione educativa: http://www.isftic.mepsyd.es/

Sito sul Sistema universitario spagnolo, con suggerimenti sull'orientamento universitario e con informazioni utili per studenti, professori e neolaureati: http://www.universia.es/index.htm

LE FASI DELL'ISTRUZIONE SCOLASTICA

Il sistema scolastico spagnolo si suddivide in Educazione infantile, Educazione primaria, Educazione secondaria obbligatoria ed Educazione secondaria non obbligatoria.

Educazione infantile: da 0 a 6 anni, divisa in 2 cicli. I nostri asili nido si chiamano guarderías, mentre i colegios infantiles corrispondono alle scuole materne. Come in Italia, gli asili nido sono a pagamento e le scuole materne sono gratuite.

Educazione primaria: da 6 a 12 anni, divisa in 3 cicli. Le classi nei vari cicli dell'istruzione primaria sono formate da 25 alunni circa, a volte anche di più. L'anno scolastico nella scuola primaria parte a settembre e termina a giugno, 180 giorni di lezione all'anno, 25 ore alla settimana. Oltre alle solite materie nelle Comunità autonome bilingue i giovani studiano sia la lingua sia la letteratura della seconda lingua ufficiale (il basco, ad esempio). C'è il maestro unico per tutte le materie, eccezion fatta per la lingua straniera. Non ci sono veri e propri esami di passaggio tra i cicli, si viene promossi se si raggiungono risultati prestabiliti e chi è in difficoltà riceve un aiuto individuale.

Vediamo ora nel dettaglio come è organizzata la scuola superiore nella penisola iberica.

SCUOLA SUPERIORE

Educazione secondaria obbligatoria (ESO): da 12 a 16 anni, divisa in 2 cicli. Quattro anni di studi, quasi 180 giorni di scuola all'anno, 30 ore di lezione ogni settimana. Il numero di alunni per classe è superiore rispetto al nostro paese: di solito sono circa 30. L'anno scolastico parte a settembre e termina a giugno. C'è un insegnante per ogni materia. Come nella scuola primaria, anche nella scuola secondaria si studiano le seconde lingue ufficiali nelle Comunità autonome. A partire dal terzo anno di ESO i programmi di studio possono subire modifiche, ci sono materie obbligatorie e materie opzionali, e per decidere a quale programma aderisce ogni studente ci si basa sia su relazioni pedagogiche sia sul parere della famiglia degli studenti. Al termine dell'ESO si consegue il Graduado en Educación Secundaria, che serve sia per iscriversi al liceo (bachillerato) suia per intraprendere una formazione professionale più orientata al mondo del lavoro.

Educazione secondaria non obbligatoria:

Bachillerato. Dai 16 ai 18 anni i ragazzi fanno il bachillerato, necessario per iscriversi all'università. Ci sono quattro indirizzi diversi (artistico, tecnologico, scientifico della natura e della salute, umanistico e delle scienze sociali), e ogni studente sceglie quello più vicino agli studi universitari che ha intenzione di intraprendere due anni più tardi. Anche qui ci sono materie comune e altre opzionali, con ampia possibilità per ognuno di personalizzare al massimo i propri studi.

Formazione professionale. Quasi 150 titoli diversi ufficialmente riconosciuti. Gli istituti di formazione professionale preparano all'esercizio di uno specifico mestiere. La formazione professionale è suddivisa in due cicli, grado medio e grado superiore. Per accedere al grado medio basta il diploma dell'ESO, per quello superiore serve il Diploma de Bachiller. Il programma prevede 2000 ore di studio per ogni ciclo (2 anni), con il 25% di ore destinate alla formazione direttamente nelle imprese. Alla fine dei due cicli si conseguono i titoli di técnico e di técnico superior.

INSEGNANTI

Gli insegnanti, come abbiamo già sottolineato in precedenza, hanno avuto un ruolo importante nell'elaborazione della LOGSE, la riforma della scuola spagnola all'inizio degli anni novanta, prendendo parte a commissioni di lavoro e all'elaborazione dei nuovi cicli scolastici. Per diventare insegnanti nella scuola secondaria è necessaria la laurea, con un ulteriore titolo professionale di specializzazione didattica, che si ottiene con un corso di attitudine pedagogica. Il corso dura un anno, che comprende anche un periodo di tirocinio. Oltre l'orario scolastico gli insegnanti devono garantire un totale di quattro settimane di lavoro complessive. Gli stipendi di degli insegnanti spagnoli sono in media più alti rispetto a quelli italiani, e nella scuola secondaria la differenza è di qualche migliaia di euro all'anno.

Sito di Comunidad Escolar, rivista di informazione educativa con servizi, reportage, informazioni e opinioni:
http://comunidad-escolar.pntic.mec.es/864/portada.html

ORARI, VACANZE E DIVISA

Non ci sono sostanziali differenze tra Italia e Spagna per quel che riguarda gli orari delle lezioni, le vacanze durante l'anno scolastico. Nell'Educazione secondaria obbligatoria (ESO) l'anno scolastico prevede 906 ore totali di lezione, dal lunedì al venerdì: circa sei ore di lezione al giorno. Nel bachillerato e nella formazione professionale il monte ore totale è simile. Gli studenti non devono indossare nessuna divisa, a parte coloro che frequentano determinate scuole private.

TEST ED ESAMI

Negli anni di educazione secondaria non obbligatoria c'è una valutazione continua del lavoro dei ragazzi. Al termine dell'anno si può fare un esame per recuperare le materie in cui si è insufficienti. C'è grande attenzione al cosiddetto "adattamento curriculare" e si fa in modo di aiutare con programmi personalizzati tutti gli studenti in modo da evitare bocciature. Nel primo anno di bachillerato gli alunni possono recuperare alla fine dell'anno massimo due materie insufficienti, tre per il secondo. Alla fine del quarto anno si ottiene il Diploma de Bachiller. Per accedere agli studi universitari bisogna inoltre superare un'ulteriore test, una prova detta di selectividad o pruebas de acceso: si tratta di esami di lingua spagnola (ed eventualmente della lingua e letteratura della comunità autonoma), di lingue straniere, di storia e filosofia. Questi esami sono organizzati due volte ogni anno. Gli studi universitari hanno tre step e rispettivi titoli intermedi: Grado, Master e Doctor. Chi è interessato a iscriversi in un'università spagnola può trovare una gran quantità di informazioni utili in questa scheda informativa, curata dall'InformaGiovani di Torino: Studiare in Spagna.

Un consiglio in più