Metodo di studio: per avere una buona memoria meglio studiare poco

Studiare poco e bene è il miglior metodo di studio veloce. Nuovi studi sulla memoria danno dritte molto preziose agli studenti

Metodo di studio: per avere una buona memoria meglio studiare poco

Metodo di studio: per la memoria è meglio studiare poco e bene

Quando si tratta di metodi di studio per imparare velocemente anche i detti popolari appaiono piuttosto confusi: “Meglio la qualità della quantità” da un lato, “Svelto e bene non vanno insieme” dall’altro. Qual è il modo migliore per stimolare in modo adeguato la nostra memoria? Come spesso accade (a proposito di modi di dire) “tra i due litiganti il terzo gode”. In questo caso il terzo in questione è Benedict Carey del New York Times che ha raccolto molti degli studi sul cervello effettuati negli ultimi anni nel suo libro: “How We Learn: The Surprising Truth About When, Where and Why It Happens”.

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Metodo di studio

Il volume non è ancora stato tradotto in italiano, ma la redazione de IlPost.it ha pensato di raccogliere i suggerimenti più importanti per metterli al servizio dei nostri studenti. Il più importante tra questi riguarda il fatto che studiare per troppo tempo consecutivamente non è in realtà di nessuno aiuto. È quindi giunto il momento di dire definitivamente addio ai lunghi pomeriggi (o alle nottate!) passati sui libri perché non servono a molto dato che la maggior parte delle energie vengono spese per tenere desta la concentrazione. La famosa full immersion da compito o da esame, dunque, non serve: meglio studiare poco e bene.

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A questo punto una domanda sorge spontanea: cosa si intende con “bene”? Carey risponde a questo interrogativo con tre dritte da seguire assolutamente.

Primo: studiare in posti diversi. Rinchiudersi in stanza o in biblioteca tutti i pomeriggi è altamente sconsigliabile perché, dato che il cervello umano tende ad associare gli stimoli esterni a ciò che sta memorizzando, cambiare spesso posto aiuta la nostra memoria a non fare confusione.

Secondo: studiare con regolarità e senza fretta. Affollare il cervello con un quantitativo folle di informazioni da ricordare non serve assolutamente a niente, perché questo significa che queste non verranno ritenute importanti e quindi ben presto scompariranno. Molto meglio imparare un concetto alla volta e, magari, concedersi anche un po’ di tempo per ripeterlo a qualcuno. Stando a Carey il miglior metodo di studio è quello che prevede più sessioni di studio all’interno di un solo pomeriggio, tutte di durata relativamente breve e intervallate da pause che consentano al cervello di capire che quelle che sta assimilando sono tutte nozioni importanti.

Terzo: dormire dopo aver studiato. Da questo punto di vista la penna del New York Times ci rivela qualcosa in più rispetto a un consiglio che tutti conosciamo: prima di una prova occorre sempre dorimre perchè la prima fase del sonno aiuta a fissare meglio i concetti, mentre la seconda è importante per la logica e la matematica. Per questi motivi prima di un esame o di un compito legato alle materie umanistiche è meglio andare a letto presto per poi ripassare al mattino dopo, mentre prima di un test di matematica è meglio fare un po’ più tardi (se necessario!) riposare e poi filare dritti a scuola.

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