Come andare bene ad un'interrogazione senza studiare

Affrontare un'interrogazione senza aver studiato? Si può, basta seguire i i nostri suggerimenti

Come andare bene ad un'interrogazione senza studiare
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COME AFFRONTARE UN'INTERROGAZIONE SENZA AVER STUDIATO

Affrontare un'interrogazione senza aver studiato: i nostri suggerimenti per non farsi prendere dall'ansia
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L'interrogazione è da sempre una delle verifiche più odiate dagli studenti. Solo il pensiero può farti venire l'ansia: tra parlare ad alta voce davanti a tutti, la paura di non essere abbastanza preparati (o peggio di non aver studiato proprio nulla!) e la speranza di prendere un buon voto, l'interrogazione può essere davvero un incubo.

L'ideale è riuscire a mantenere la calma e la tranquillità necessarie per superarla senza troppi ostacoli. In questa guida ti spieghiamo come affrontare - e sopravvivere - a un'interrogazione senza aver studiato!

  1. Come sopravvivere ad una interrogazione
  2. Come andare bene ad una interrogazione: la preparazione
  3. Le dritte per andare bene all’interrogazione

1. COME SOPRAVVIVERE AD UNA INTERROGAZIONE

Ci sono passati tutti, dal più giovane al più anziano, eppure al solo pensiero il cuore accelera e l’ansia prende ancora il sopravvento. Parliamo ovviamente dell’interrogazione, uno dei momenti più temuti dagli studenti di ogni età all’incirca da quando la scuola esiste. Prova orale nella quale ogni studente è chiamato a dimostrare di fronte a tutti la sua preparazione, l’interrogazione spaventa anche l’alunno che più ha studiato proprio perché in questa circostanza entrano in gioco diversi fattori come l’ansia, la timidezza e la paura di sbagliare.

Certo, studiare aiuta ed è il primo passo da fare ma non è tutto. Anche se può sembrare assurdo esistono studenti che con una buona preparazione di base riescono sempre a cavarsela più che egregiamente, a volte meglio di chi ha passato tutto il pomeriggio con la testa china sui libri. Fortuna? No, o almeno non sempre.
Essere preparati è solo il punto di partenza: poi occorre sapersi districare tra le domande, le varie ansie e quelle due o tre nozioni che proprio non vogliono entrare in testa ma che, puntualmente, i professori ti chiederanno. In altre parole occorre trovare il punto d'incontro tra studio, sicurezza in sé stessi e quel pizzico di furbizia a cui non bisogna mai rinunciare.
Lo sappiamo che non si tratta di un’operazione semplice: occorre un allenamento costante per sconfiggere il timore e l’ansia che prendono il sopravvento quando ci si trova di fronte al professore.

2. COME ANDARE BENE AD UNA INTERROGAZIONE: LA PREPARAZIONE

Il primo passo per riuscire ad andare bene ad una interrogazione è, ovviamente, quello di arrivarci preparati. Di certo non si tratta dell’unico ingrediente, ma è imprescindibile.
Probabilmente nessuno studente ha voglia di passare ore ed ore dei suoi pomeriggi sui libri ma, con il giusto metodo, il tempo da dedicare allo studio sarà notevolmente ridotto. Per arrivare preparato all’interrogazione dovrai quindi:

1. Stare attento in classe e prendere appunti
Si tratta probabilmente dell’ingrediente più importante per riuscire a prendere un buon voto all’interrogazione. Può sembrare un consiglio banale, ma in effetti sono pochi gli studenti che lo sanno fare davvero. Lavorare a scuola significa riuscire a portare a termine almeno il 50% dello studio che avresti poi dovuto fare a casa.

Non solo: stare attento durante la spiegazione del professore e prendere appunti ti aiuterà a comprendere ciò che interessa al docente, quali sono secondo lui gli aspetti fondamentali dell’argomento trattato e quindi cosa vuole sentirsi raccontare all’interrogazione.

2. Studiare senza distrazioni
Una volta tornato a casa ti basterà prendere i tuoi appunti e integrarli con ciò che di importante c’è scritto a riguardo sul libro. Perciò quello che dovrai fare sarà:

  • Rileggere i tuoi appunti
  • Prendere il tuo manuale
  • Leggere le pagine assegnate dal professore
  • Sottolineare i concetti più importanti
  • Integrare sui tuoi appunti quel che manca
  • Trascrivere il tutto in bella copia


3. Creare schemi e/o mappe concettuali
Un altro trucco che può aiutarti per andare bene all’interrogazione è quello di creare una mappa concettuale partendo proprio dai tuoi appunti. Dovrai quindi riportare i concetti chiave di ciò che hai studiato e collegarli tra loro attraverso dei nessi logici, in modo da andare a creare uno schema della lezione che stimoli la tua memoria visiva.
Con l’ausilio delle sole parole chiave, ti risulterà più semplice ripetere la lezione senza dover continuamente sbirciare sul libro/quaderno.

4. Ripetere a voce alta
L’ultimo ingrediente per andare bene ad una interrogazione è quello di imparare a ripetere a voce alta anche quando si è a casa. Lo puoi fare con qualcuno che non conosce l’argomento, di fronte allo specchio o con l’ausilio di un registratore vocale (in modo da risentire poi la tua voce e cercare di capire come migliorarti lì dove sei sembrato più insicuro): l’importante è che ti eserciti a ripetere a voce alta, in modo da trovarti preparato al momento dell’interrogazione.



3. LE DRITTE PER ANDARE BENE ALL’INTERROGAZIONE

Sappiamo però che la preparazione non è sufficiente per fare dell’interrogazione un successo. Può accadere che l’ansia prenda il sopravvento sulla preparazione costringendo lo studente ad una imbarazzante scena muta anche se in realtà si è passato tutto il pomeriggio precedente a studiare.
Trovarsi davanti al professore e dover ripetere di fronte a tutta la classe può suscitare dentro di te un grande senso di preoccupazione, decisamente maggiore di quanto accadrebbe durante un compito in classe. In questi casi, è proprio il tuo corpo a dare dei concreti segnali al professore che qualcosa non va, ad esempio attraverso:

  • Balbettamenti
  • Gesticolazione esagerata
  • Lunghe pause tra i diversi periodi
  • Vuoto totale di memoria


Questi sono solo alcuni dei sintomi che possono far comprendere al professore che c’è qualcosa che non quadra, e da subito sarà portato a pensare che tu non sia adeguatamente preparato.

Come sconfiggere questo problema? Puoi scegliere due strade:

1. Andare volontario
Si tratta della soluzione probabilmente più semplice. Passi un pomeriggio preparandoti sulla materia, ti fai interrogare dai tuoi genitori o da qualcuno che credi sappia consigliarti in maniera adeguata e ti assicuri di saper esporre correttamente l’intero argomento.

Il giorno dopo vai dal professore e chiedi di farti interrogare: lui apprezzerà la tua buona volontà e tu, vista la abbondante preparazione sull’esposizione, riuscirai a non andare nel pallone.

2. Lasciare che sia il professore ad interrogarti
Sebbene ti consigliamo di adottare la prima strategia, sappiamo bene che non sempre si ha voglia e tempo di prepararsi in maniera così precisa, come siamo a conoscenza del fatto che non tutti i professori accettano volontari. Ma abbiamo delle dritte anche per questa eventualità:

  • Ascolta con attenzione le domande poste dal professore, cercando di capire cosa realmente ti sta chiedendo;
  • Prenditi qualche istante per riflettere e formulare bene la risposta, in modo da non risultare troppo frettoloso e impreciso;
  • Evita di gesticolare troppo;
  • Riempi quelle pause tra i diversi periodi con delle frasi standard del tipo: “Come stavo spiegando prima…”; “Sebbene ciò non accada…”; “Riallacciandomi a quanto detto da…” etc. Questo ti aiuterà a recuperare velocemente la lucidità persa e a continuare il filo del tuo discorso;
  • Cerca di comprendere che genere di risposte ami il tuo professore, ascoltando anche le interrogazioni degli altri: se brevi e concise, oppure lunghe e dettagliate. Qualunque sia la sua preferenza, adeguati e cerca di rispondere in maniera conforme ai suoi gusti;
  • Mantieni un tono di voce che non sia né troppo alto né troppo basso;
  • Se non ricordi qualcosa, non impuntarti: tralascia quel particolare e svia su un altro discorso che sia possibilmente collegato a quanto stavi dicendo.

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