Bullismo: muore un ragazzo a Napoli

Grave episodio di bullismo in una scuola di Torre del Greco: muore un ragazzo, spinto dai compagni sotto un camion mentre tentava di sedare una rissa

Bullismo: muore un ragazzo a Napoli

Continuano gli episodi di bullismo nelle scuole italiane: a Torre del Greco (Napoli) un ragazzo di 17 anni, Giovanni D. M., è morto questa mattina davanti al liceo scientifico Nobel. Il ragazzo ha tentato di dividere alcuni compagni che si stavano picchiando, è stato spinto ed ha sbattuto un camion che stava passando in quel momento.
Nel corso di un'altra rissa, un ragazzo di 13 anni, Giuseppe C., è stato ferito ed è stato subito trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Maresca di Torre del Greco, dove i medici hanno riscontrato ferite da taglio e un forte trauma cranico dovuto ai colpi inferti con una mazza da baseball.

Marco Vito Cirillo, preside della scuola, non vuole parlare di bullismo: “è un episodio che è ben lontano dal nostro modo di condurre la scuola e anche dal modo in cui i ragazzi stessi vivono la scuola. È stata solo una fatalità, una tragedia dietro la quale non c'è affatto l'ombra del bullismo”.
E sottolinea come nella sua scuola non si siano mai verificati prima episodi di questo genere.
Il preside, parlando del ragazzo rimasto vittima di questo incidente, ha dichiarato: “era un bravo ragazzo, uno studente normale, che non ha mai dato problemi i suoi genitori sono grandi lavoratori, hanno altri tre figli, e ogni giorno lavorano tanto, proprio tanto, per guadagnarsi il pane”.

La realtà è che alcuni ragazzi stavano litigando davanti alla propria scuola. Ed uno studente è stato aggredito da ragazzi che avevano almeno un'arma da taglio ed una mazza da baseball.
Episodi che non dovrebbero accadere.
Non tutti gli episodi hanno un epilogo tragico come quello di Napoli, ma non si può negare che il bullismo nelle scuole è un problema ancora molto grave.
Solo qualche giorno fa a Trento una professoressa è stata schiaffeggiata da una studentessa minorenne e poi aggredita anche dalla madre della ragazza solo perché aveva richiamato la studentessa che stava fumando a scuola. E la professoressa è finita all'ospedale.

Il Ministro Fioroni ha da mesi dichiarato guerra ai bulli italiani per contrastare questi gravi episodi, introducendo inasprimenti delle sanzioni disciplinari nei confronti degli studenti che commettono simili episodi.
Atti di violenza, scherzi pesanti ai danni di studenti e professori e atti di vandalismo possono essere puniti con lunghe sospensioni, anche fino alla fine dell'anno scolastico con inevitabile bocciatura.
Ma a quanto pare questi rimedi così duri ancora non sono sufficienti ad eliminare il fenomeno dalla scuola italiana. 

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