Si traveste da donna a scuola e rischia il 5 in condotta

Uno studente del liceo linguistico Manzoni di Milano si è presentato in classe vestito da donna, con trucco sul volto ed una parrucca, ed ora rischia il 5 in condotta

Si traveste da donna a scuola e rischia il 5 in condotta

Uno studente del liceo linguistico Manzoni di Milano si è presentato in classe vestito da donna, con trucco sul volto ed una parrucca, ed ora rischia il 5 in condotta, che se confermato a fine anno lo porterebbe alla bocciatura. Lo studente è stato allontanato dalla classe dall'insegnante di matematica, "perché elemento di distrazione per le compagne", con l'ordine di andare a cambiarsi. Successivamente il suo comportamento è stato segnalato al preside dell'istituto, che ha indetto un consiglio di classe straordinario per venerdì 4 dicembre, per decidere quali provvedimenti disciplinari prendere contro il ragazzo.

Pino Polistena, preside della scuola, ha così commentato l'accaduto: "Qualunque fosse la ragione del gesto, bisogna dare una risposta ferma, per rimarcare la necessità del decoro a lezione. Per un gesto del genere, i professori potrebbero anche proporre il 5 in condotta agli scrutini. Qualunque sarà la punizione, lo scopo è quello di far ragionare lo studente e lanciare un messaggio a tutti i 1.200 iscritti. I ragazzi devono capire che la scuola è un posto serio, un luogo di formazione e crescita che va salvaguardato in ogni modo".

Roberto Galimberti, il professore di matematica che si trovava nella classe all'arrivo del ragazzo, così spiega la sua decisione di allontanarlo dalla classe: "Non gli ho dato note né ho voluto in alcun modo sgridarlo. Semplicemente averlo in aula così agghindato rendeva difficile fare lezione, le ragazze non riuscivano a concentrarsi. Ho chiesto di togliersi dalle labbra il rossetto e di cambiare il giubbottino che indossava, poi lo ho riammesso a lezione senza problemi. Non mi sento certo offeso, ho trovato il tutto un po' stravagante, non grave".

Il ragazzo, che si è anche scusato con il docente per lo scherzo, appartiene ad una classe di 22 studenti, di cui 21 femmine. Le sue compagne di classe lo difendono: "Era evidente da subito che si trattava di uno scherzo innocente e non di una provocazione. Lo avevamo concordato assieme e davvero non c'era nulla di male. La cosa avrebbe dovuto essere gestita serenamente dallo studente e dal professore destinatario dello scherzo, senza clamore e senza coinvolgere altre persone". Ma la storia dello scherzo ha fatto il giro della scuola ed è arrivata nell'ufficio del Preside. Ed ora lo studente rischia di veder compromesso l'esito del suo anno scolastico.

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