Specializzazioni Medicina: troppi Medici disoccupati all'orizzonte

Test per le Scuole di Specializzazione Medica: Renzi deve cambiare il sistema o ricorsi porteranno ad un picco della disoccupazione

Specializzazioni Medicina: troppi Medici disoccupati all'orizzonte

SPECIALIZZAZIONI MEDICINA E RICORSI: LETTERA A RENZI DEL PRESIDENTE DELLA FNOMCeO. Il Premier deve cambiare le cose o molti medici si troveranno senza lavoro, soprattutto dopo le recenti immatricolazioni in sovrannumero sancite di recente dal Tar in seguito ai ricorsi relativi ai Test di Medicina di settembre. Lo pensano gli aspiranti specializzandi che dopo le prove per le Specializzazioni di Medicina stanno protestando a gran voce e minacciando un'ulteriore valanga di ricorsi e lo pensa anche Amedeo Bianco, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri che a seguito delle lettere che ha ricevuto in questi giorni ha deciso di scrivere una lettera a Renzi.

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CONCORSO PER LE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI MEDICINA: LE BORSE NON BASTERANNO MAI. Una missiva dai toni pacati in cui però si spiega seriamente e ne dettaglio il perché se le borse di studio per le Scuole di Specializzazione di Medicina non aumenteranno e i criteri di selezione non cambieranno, breve ci ritroveremo con un esercito di Medici disoccupati. In seguito alle ammissioni in sovrannumero decretate dal Tar per via delle irregolarità legate al Test di ammissione alla facoltà di Medicina, infatti la situazione è più precaria che mai. Scrive Bianco: “Negli ultimi anni ondivaghi indirizzi politici di più Ministri competenti in materia a cui si sono aggiunti catene di errori nelle procedure di somministrazione, compilazione e raccolta dei test selettivi hanno di fatto minato i presupposti stessi della programmazione essendosi notevolmente dilatato il numero degli accessi in virtù di pronunce giurisdizionali dei TAR (fino ad oggi siamo a 14.500 accessi circa rispetto ai 10.500 programmati!). Questi fenomeni renderanno ulteriormente critica quella sorta di “ansa cieca” del nostro sistema formativo in Medicina che nei prossimi anni licenzierà 10/12mila laureati in medicina e chirurgia/anno a fronte di un’offerta formativa specialistica che, a regole invariate, a fatica ne raggiungerà la metà. E’ dunque ragionevole stimare che, ad invarianza di regole, il sistema formativo nei prossimi 5 anni cumulerà tra i 15.000/ 20.000 medici che non avranno accesso alla formazione post laurea e quindi al lavoro. Questa dura selezione sulle vocazioni e sulle scelte di vita può sostenersi ed essere socialmente ed eticamente accettabile solo se gli strumenti adottati siano i migliori possibili dal punto di vista tecnico e supportati da trasparenza e rigore delle procedure, con una appropriata valorizzazione del percorso formativo fino a quel punto svolto. In altre parole è una partita in cui, come Le dicevo, si giocano credibilità e affidabilità delle Istituzioni perché se tanto chiedono tanto devono dare.”

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NUMERO CHIUSO PER LE SPECIALIZZAZIONI DI MEDICINA: ABOLITO O RIPENSATO? Alla luce di queste considerazioni tra le richiesto che Bianco rivolge a Renzi spiccano queste parole: "Le chiedo, Signor Presidente, se non ritiene che anche questa materia non possa e non debba essere oggetto di un’attenzione innovatrice e riformatrice profonda […]Le chiedo Signor Presidente se non sia ormai doveroso reingegnerizzare un sistema che sia idoneo a garantire a tutti i giovani che si laureano in Medicina e chirurgia non un lavoro certo ma quanto meno la possibilità di competere per un lavoro agendo o sul braccio formativo o sulle regole di accesso al lavoro o molto meglio su entrambi. […] Come avrà notato non ho attitudine ad una scrittura veloce, ma se dovessi provarci su questa materia direi #diamo speranza alle speranze#.”

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