Riforma scolastica: passo indietro per i licei musicali

Dopo un incontro con alcuni rappresentanti del Ministero dell'Istruzione, la Fcl Cgil annuncia che delle originarie 50 classi previste per il liceo musicale e coreutico saranno attivate, nell'anno scolastico 2010/2011, soltanto 11 classi in tutta Italia

Riforma scolastica: passo indietro per i licei musicali

La riforma della scuola del ministro Gelmini prevede la possibilità di scegliere tra 6 diversi licei: liceo classico, liceo scientifico con opzione scienze applicate, liceo artistico, liceo linguistico, liceo musicale e coreutico, liceo delle scienze umane con opzione economico-sociale. Ma nel giorno di apertura delle iscrizioni al primo anno delle scuole superiori arriva la notizia che ci sarà qualche cambiamento.

Pare infatti che delle originarie 50 classi previste per il liceo musicale e coreutico (40 per il musicale e 10 per il coreutico) saranno attivate, nell'anno scolastico 2010/2011, soltanto 11 classi in tutta Italia (10 per il musicale e 1 per il coreutico). La notizia è stata diffusa dai sindacalisti della Fcl Cgil, dopo l'incontro, che si è svolto nella giornata di ieri, con alcuni rappresentati del Ministero dell'Istruzione.

Il sindacato denuncia così il fatto che, per gli studenti interessati a questo tipo di scuola, sarà estremamente difficile riuscire ad essere ammessi e soltanto 250/300 studenti riusciranno a seguire il loro desiderio e la loro voglia di frequentare un liceo musicale. La diminuzione del numero di classi attivate per il liceo musicale e coreutico sarebbe dovuta ad un mancato accordo tra il Ministero dell'Istruzione e le Regioni. L'elenco delle scuole in cui saranno attivati i licei musicali dovrebbe essere diffuso dal Ministero dell'Istruzione il 1° marzo.

Restando sul tema dell'istruzione nelle scuole superiori, Mariastella Gelmini, in occasione della presentazione di un progetto europeo sulla conservazione e sicurezza del patrimonio culturale, ha dichiarato che gli studenti italiani dovrebbero studiare il nucleare per comprendere quali sono i rischi (limitati) dell'utilizzo di questa fonte di energia. Per questo motivo il ministro sta lavorando, insieme al ministro della Salute Fazio, alla costituzione di un gruppo di esperti di medicina e di enti di ricerca competenti che possano svolgere lezioni nelle scuole per offrire ai ragazzi la preparazione necessaria a comprendere il nucleare.

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