Lucano: il pensiero

Approfondimento sul pensiero politico e morale di Lucano

Lucano: il pensiero

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Pensiero

Alla base della visione storica di Lucano vi è un sostanziale pessimismo.
Egli fa oggetto del suo poema proprio la guerra civile e la mostra direttamente in tutto il suo orrore e la sua negatività, esasperandone ogni aspetto attraverso uno stile patetico e macabro. Per il poeta la storia non è progresso, ma l’involuzione di individui e di popoli e, soprattutto, un intero mondo di valori.
L’ideologia negativa e pessimista della storia, raggiunge il suo culmine nell’episodio descritto nel VI libro del Bellum Civile, in cui la maga Erichto, nel campo di Farsàlo fa resuscitare un soldato per sapere la sorte delle armate pompeiane.
Questo passo trova il suo corrispondente nel VI libro dell’Eneide: al posto del pius Aenea, troviamo Sesto Pompeo, il degenere figlio di Pompeo; al posto di Anchise, in cadavere di un soldato morto, richiamato in vita dalla maga; al posto dello splendore dei Campi Elisi, un’atmosfera di morte e distruzione; ma soprattutto al catalogo degli eroi che faranno grande Roma, c’è il loro dolore per la sorte della città e l’esultanza dei sobillatori come Catilina.
Ci troviamo di fronte ad una svolta all’interno del genere epico. Se pensiamo che l’epica fino ad allora era sorretta da un’ideologia assolutamente positiva, ossia dalla celebrazione dei valori tradizionali di cui il poema epico era proprio espressione.
Così l’Iliade era stata l’esaltazione della società aristocratica greca e i poemi di Nevio, Ennio e Virgilio avevano avuto per oggetto la celebrazione di Roma attraverso il mito o la storia in prospettiva mitica.

Lucano fa, invece, oggetto della sua epica la violenza, la tirannia, le lotte intestine, anziché la pietas, la libertas, e la concordia. L’ideologia tradizionale viene presentata al momento della sua caduta, quando i difensori della respublica soccombono di fronte al nemico.
Anche lo stile si adegua al contenuto dell’opera: drammatico, retoricamente elaborato, anticlassico e antivirgiliano nella stessa struttura metrica dell’esametro. Quintiliano definì lo stile di Lucano “ardente e concitato”, riferendosi all’incalzante ritmo narrativo dei periodi, mentre la frase va oltre i confini dell’esametro con largo uso dell’enjambement.
Artifici linguistici e stilistici più disparati, tipici del gusto asiano, sono gli strumenti attraverso i quali Lucano cerca di stupire il lettore: toni cupi e macabri, la predilezione per iperboli, paradossi e concettismi,a cui rimanda il frequente inserimento di sentenze, sono le caratteristiche dello stile attraverso cui il poeta diede voce al suo pensiero.

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