Traccia prima prova svolta: Quasimodo - analisi del testo maturità 2014

La traccia svolta su Salvatore Quasimodo dai tutor di Studenti.it

Traccia prima prova svolta: Quasimodo - analisi del testo maturità 2014

TRACCIA SVOLTA SU SALVATORE QUASIMODO - Ride la gazza nera sugli aranci, ed è subito sera. L'analisi del testo scelta dal Miur per la prima prova della maturità 2014 è su Quasimodo.

Ecco lo svolgimento a cura dei tutor di Studenti.it.

Riassumi il contenuto:

La poesia si articola intorno al ricordo dell'autore, ormai da tanto tempo lontano dalla sua terra d'origine. Quasimodo rievoca l'infanzia trascorsa in selvaggia libertà nell'aspro paesaggio siciliano, rievocato nei suoi odori e colori. La Sicilia diviene una terra mitica, priva di qualsiasi connotazione geografica, perfettamente coincidente con il tempo e l'esperienza dell'infanzia. Il testo procede per frammenti, legati fra loro da passaggi emotivi e non logici: il gioco di fanciulli sul prato antistante la chiesa, la marea, il vento con il suo odore di zagare, l'airone che s'avanza verso l'acqua, la gazza nera sugli aranci, i puledri, sono immagini che ritornano alla memoria destate dalla nostalgia del poeta.

Chiarisci il primo verso: Nel verso che apre la poesia il poeta introduce l'immersione nella dimensione del ricordo con un'affermazione di profonda consapevolezza. Forse nella vita dell'uomo l'unico “segno” dotato di significante è nascosto nelle sensazioni misteriose e intraducibili del ricordo, nei momenti vissuti senza consapevolezza e ora affidati solo a brevi frammenti disordinati.

Spiega l'espressione Pietà della sera: Quasimodo allude alla commozione e al particola coinvolgimento che accompagna lo spettacolo del tramonto

Spiega ombre/riaccese: l'antitesi fra i due campi tematici cristallizza in un'unica espressione il passaggio dalla coscienza all'incoscienza, dal sogno alla veglia, dall'oblio al ricordo. Su questo meccanismo di ritorno del rimosso, quindi del ritorno dell'oscuro che si riaccende, Quasimodo costruisce tutta la lirica.

Tema della memoria:

La vividezza delle immagini della natura si contrappone alla consapevolezza che questo mondo puro e perfetto sia perduto per sempre. L'assorta interrogazione dei ricordi si traduce quindi nella certezza dell'irripetibilità dei momenti più intensi e cari della propria vita, e nel senso di colpa e di solitudine legato all'esilio volontario dalla propria terra. Il dissidio fra passato e presente corrisponde al distacco dalla propria terra d'origine e si confonde in uno unico e doloroso turbamento.

Espressione arsi, remoti simulacri:

L'immagine esemplifica il rapporto dell'autore con i suoi ricordi: arsi dal trascorrere degli anni e dall'accumularsi delle esperienza, remoti nel tempo come tracce di universo mitico ormai precluso, simulacri in quanto portatori di significati e immagini ormai difficili da decifrare ma dall'irresistibile potere evocativo.

Descrizione della natura:

L'esperienza di Quasimodo si caratterizza per un'assorta interrogazione del paesaggio e per una ricercata immersione nelle sfumature segrete e ineffabili della natura. La dedizione per la descrizione paesaggistica si complica di riferimenti al mito e alla sua sacralità, fortemente determinati anche dalla sua vasta cultura classica. La natura è il domino dell'ignoto e dell'impenetrabile, una dimensione misteriosa di cui l'uomo non ha che fuggevoli momenti di epifania, e a cui può partecipare solo con gesti spontanei, irragionevoli e selvaggi. La natura si manifesta attraverso odori, suoni e profumi che non possono legarsi in un unico risultato, in un'unica nozione ma restano frammenti vivi e quasi inconciliabili fra di loro.

Commento finale:

Il regime fascista al culmine del suo riconoscimento e potere impone, insieme alla coercizione politica e sociale, una riforma profonda e traumatica della lingua italiana, delle mode e delle abitudini linguistiche, dei registri espressivi. Fra gli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta una generazione di poeti sceglie di sottrarsi all'orizzonte comunicativo dell'Italia Fascista con una poesia preziosa, astratta, disattenta al reale e al contesto politico-sociale in cui opera. La poesia ermetica nasce e si impone nel panorama letterario italiano come una resistenza alla realtà sociale e contemporanea, come ricerca di una poesia che sia esperienza conoscitiva totalizzante, lontana da tensioni moralistiche e autobiografiche. Salvatore Quasimodo, siciliano trapiantato a Firenze, rappresenta una delle più importanti voci della sua generazione, poeta di profonda e appassionata cultura classica che si impegna sullo scavo linguistico e simbolico, sulla ricerca di significati sottili sulla concentrazione e la difficoltà linguistica. Piuttosto che riferirsi al presente oppressivo e compromettente, Quasimodo sceglie il rifiuto nella dimensione del mito e della memoria, nella contemplazione (mai diretta, sempre difficile e sofferta) della natura. Questo tipo di indagine sui limiti della parola accompagna tutta la produzione di Quasimodo, associata alla ripresa di motivi e spunti dalla tradizione simbolista e dalla lezione di D'Annunzio.

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