Voto della maturità e prove Invalsi conteranno nei test d’ingresso?

Esame di maturità, test Invalsi e test d’ingresso: tre sono le prove che la maggior parte dei maturandi dovrà affrontare. Ma le cose potrebbero cambiare

Voto della maturità e prove Invalsi conteranno nei test d’ingresso?

UN VOTO UNICO. Tre prove a prezzo di una. Questa la situazione in cui si troveranno molti maturandi tra qualche tempo non appena il test Invalsi in quinta superiore diventerà prassi andandosi ad affiancare all’esame di maturità e ai sempre più diffusi test d’ingresso (per allenarti gratuitamente CLICCA QUI>>). Ma che senso ha costringere gli studenti a dimostrare la loro preparazione per ben tre volte di seguito? La domanda sorge spontanea non solo dai banchi di scuola, dove i ragazzi sono sempre più portati a mettere in dubbio l’effettivo valore degli Esami di Stato, ma anche dal Miur dove si comincia a pensare a nuove.

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MATURITA’, INVALSI E UNIVERSITA’. Questo almeno è quanto si evince dalle parole di Elena Ugolini, sottosegretario all’Istruzione, che, intervistata da DireGiovani, ha rivelato che al Ministero stanno già lavorando affinché il voto della maturità venga finalmente adeguatamente conteggiato all’interno dei test di ammissione perché: “non ha senso che un ragazzo faccia fatica e lavori per cinque anni e questo non gli venga riconosciuto nell’ammissione”. E non finisce qui: anche i test Invalsi avranno un loro peso specifica al punto che, sempre stando alle parole del sottosegretario: “Molte università stanno lavorando affinché quei punteggi possano essere utilizzati anche per le ammissioni”.

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Questo, effettivamente, renderebbe meno inutile il trittico di prove che si prospetta agli studenti di quinto superiore facendo sì che almeno il loro impegno non vada del tutto sprecato. A prescindere da ciò, però, ha davvero senso testare i ragazzi per ben tre volte? Tu cosa ne pensi?

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