Tema di maturità: perché è così difficile averne una copia?
Un maturando 2013 ha chiesto alla preside di poter avere il tema svolto nella prima prova dell'esame di maturità ma tale diritto gli è stato negato. Ecco la sua lettera a Studenti.it ed i risultati dell'indagine della redazione sul perché è così complicato
Indice
Tema di maturità: perché è così difficile averne una copia?
"Vi scrivo per raccontarvi di una vicenda nella quale i protagonisti sono uno studente fresco di maturità, altresì definibile come ragioniere, una dirigente scolastica e la burocrazia italiana.
Il 19 giugno ero tenuto a sostenere la prima prova d’esame, come ogni studente nell'ultimo anno di superiori, di agitazione non ce n’era perché il posto nella mia testa se l’era preso la voglia di riscatto nei confronti della sfilza stabile di 7 che ricevevo puntualmente ad ogni tema, volevo di più e non c’era giorno più adatto.
Compiti e prove d'esame: come richiederli
Ricordo di aver scelto la traccia D (Vai alla traccia svolta da Studenti.it), nella quale il candidato doveva scrivere un tema di carattere generale riguardante il conflitto tra cooperazione e individualismo. La traccia mi piaceva e dopo averlo sviluppato e riletto con cura non mi restava che la soddisfazione personale, sapevo di aver fatto un bel lavoro e che sarei stato premiato. Sembra presunzione, ma quando resero noti i risultati ricordo ancora come risaltava quel 15 di fianco al 10 dell’odiata seconda prova e l’11 della terza. Ero felicissimo.
Le tracce della prima prova 2013
Concluso l’orale ho chiesto subito al presidente se vi fosse stata possibilità di possederne copia, e lui mi rispose dicendo che avrei dovuto parlarne col dirigente scolastico.
Ecco, dopo un dovuto preambolo, inizia la vicenda che mi porterà in un grigio tardo pomeriggio di metà novembre a scriverVi.
Me ne torno a scuola col sorriso in bocca notando quante persone mi salutino felici di vedermi, tra studenti, operatori scolastici, segretarie e professori, fino a che non giunge l’ora di rivedere la dirigente.
Io, ignorante, entravo nel suo ufficio per chiedere una copia della mia prima prova, per poi venire a conoscenza del fatto che si tratta di un atto amministrativo e in quanto tale la sua disponibilità è tutelata da diversi D.L.. Ascoltavo la preside e scoprivo che non era sufficiente chiedere oralmente di ricevere copia di quel tema, dal momento che per ottenere un atto amministrativo è necessario sì un interesse personale, concreto, attuale e diretto, ma inoltre questo interesse deve essere corrispondente ad una situazione giuridicamente rilevante.
Disilluso e leggermente scocciato ne prendo atto e me ne torno a casa per formulare questa richiesta. Come motivazione elaboro dieci righe circa nelle quali per le prime tre chiedo venga dimostrata concretamente trasparenza dagli uffici amministrativi basandomi sul D.L. 33/2013 art. 1 (poi nella risposta emergerà che scriverlo è stato un errore dal momento che l’atto l’ho scritto io, quindi la trasparenza c’era, errare è umano), e nelle seguenti sette scrivo che il tema potrà essere utile come oggetto di un articolo formativo nel giornalino scolastico nel quale già ho collaborato, soprattutto ai ragazzi di quinta che devono sapere argomentare adeguatamente una tesi (offrivo il mio tema come esempio di buona argomentazione dato il voto) mentre vanno incontro alla maturità e anche perché le tracce dello scorso anno furono ampiamente criticate, quindi si voleva dimostrare che nonostante si incontrino difficoltà, con freddezza e lucidità si riesce ad uscirne.
La dirigente aveva 30 giorni per rispondere ed al ventottesimo io ero ancora ad attendere, fino a che non ho deciso di rompere il silenzio con un sollecito telefonico. Aspetto che segreteria e dirigenza comunichino e vengo a sapere che la risposta era pronta. Finalmente, dico io dentro di me.
Il giorno dopo mi reco a scuola, di nuovo tra sorrisi e saluti, arrivato in segreteria ricevo la busta che aspettavo. Al tatto però sentivo che non poteva di certo contenere una copia di un tema da sei colonne, e all'apertura leggo la risposta (inviataVi come allegato).
In soldoni la preside ha deciso a sua discrezione che la motivazione non è abbastanza rilevante, e quindi ha risposto negativamente.
Io mi rendo conto che la motivazione non dimostrava una necessità primaria e nemmeno una questione di vita o di morte, però da piccolo scrittore mi sento privare di una parte di me perché so che dopo un periodo a far polvere negli archivi delle superiori, passerà negli archivi statali per poi essere incenerito. Mi dispiace vedere che la burocrazia equipara un tema, personale e frutto di impegno, ad un altro qualsiasi atto amministrativo, mi dispiace vedere che la burocrazia premia la fatica con dei freddi, asettici numeri, i quali sono stati ottenuti però grazie ad un connubio di parole ritenute da una intera commissione adeguate, che però sembra debbano finire nell’oblio. Disprezzo la perdita di umanità che si ha nel far rispettare le disposizioni ministeriali da parte dei suoi interpreti, perché sembra non tengano conto del fatto che io come tanti altri scrivo, e quando scrivo metto su carta pezzi di me.
Ora che so che un mio brandello finirà nell’inceneritore statale sento già un bruciore interno, ma niente è stato peggio dello sguardo triste dei miei genitori quando li ho avvisati della risposta negativa mentre mio padre diceva “perché non ci lasciano leggere la prova di nostro figlio?”. Uno sguardo abbattuto nel quale si vedeva spegnere la fiamma della curiosità e della voglia di avere un passo importante della vita del proprio figlio permanentemente a casa.
Questo è quanto, io volevo portare alla vostra attenzione questo problema che forse altri studenti hanno affrontato, ma magari superato per una preside più umana.
Vorrei anche chiedervi se possibile di fornirmi più informazioni in merito a queste richieste formali, ai loro tempi ecc. e di poter aiutarmi, in qualsiasi maniera, a riavere quel pezzettino di me."
Compiti in classe e prove di maturità: come richiederli. L'approfondimento di Studenti.it
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