Femminismo: la condizione femminile oggi

La condizione femminile oggi: cosa è cambiato dai primi movimenti di emancipazione femminile al mondo contemporaneo nella società e sul lavoro

Femminismo: la condizione femminile oggi
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IL FEMMINISMO OGGI

Manifestanti in Argentina per il diritto all'aborto sfilano vestite da "ancelle" del romanzo di Margaret Atwood "The handmaid's Tale"
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Il movimento femminista negli anni non si è mai davvero arrestato: prosegue tuttora la sua lotta contro ogni forma di violenza subita dalle donne. Nella sua visione acquista inoltre rilevanza l'effettiva considerazione dei modi di vita attuali della donna. Sono problemi a cui le leggi possono porre qualche rimedio, ma che saranno risolti soltanto attraverso un'evoluzione profonda della nostra società.

La famiglia può ritenersi una piccola società i cui componenti sono legati, soprattutto, da vincoli affettivi. Affinché la famiglia "funzioni a dovere, il solo affetto non è sufficiente: è anche necessario che tutti i membri diano il proprio contributo pratico per risolvere i numerosi problemi. E chi, fra tutti, offre il maggior contributo in questo senso, è senza dubbio la madre, la donna".

DIRITTI DELLE DONNE

L'apporto insostituibile è della Legge n.151 del 20 settembre 1975, che ha profondamente modificato il diritto di famiglia; in base alla legge, col matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono gli stessi doveri. Da nuove disposizioni sul diritto di famiglia emergono chiaramente delle novità. Il marito, ad esempio, è stato "rinnovato" fin dalle radici a cominciare dall'età: mentre prima ci si poteva sposare perfino nel periodo dell'adolescenza, ora ciò è consentito solo se si è maggiorenni; evitando i matrimoni prematuri e affrettati, perciò più esposti al fallimento.

Un altro aspetto della nuova legge è pure particolarmente importante: oltre al fatto che ambedue i coniugi siano obbligati a contribuire alle esigenze della famiglia col loro lavoro, è importante che questo lavoro possa essere, indifferentemente, "professionale" o "casalingo". Con questa affermazione si è voluta riconoscere che anche l' attività delle casalinghe, dunque, è considerata una vera e propria professione. In effetti, il contributo di una casalinga alla vita familiare non è inferiore a quello del marito.

Per meglio sottolineare la parità tra i due coniugi anche sotto questo profilo, la legge prevede la comunione dei beni: ambedue sono considerati ugualmente proprietari dell' intero patrimonio familiare; ed ambedue hanno il diritto di amministrare tale patrimonio. Se lo desiderano, tuttavia, possano accordarsi perché ciascuno di essi conservi la proprietà dei beni acquistati personalmente durante il matrimonio.

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