Disastro di Chernobyl, riassunto e conseguenze della tragedia nucleare

Disastro di Chernobyl: riassunto di cause e conseguenze. Sintesi della storia dell'incidente avvenuto in Ucraina il 26 aprile 1926

Disastro di Chernobyl, riassunto e conseguenze della tragedia nucleare
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Il disastro di Chernobyl: riassunto

Il disastro di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986 alle ore 1:23 presso la centrale V.I.Lenin, è stato il più grave incidente nucleare della storia. Ricordato come una tragedia sia per l’intensità dell’esplosione, sia per le terribili conseguenze che ebbe sulla popolazione ucraina ed europea, l’incidente nucleare di Chernobyl è stato classificato come catastrofico con il livello 7 della scala INES dell’IAEA, raggiunto solamente nel 2011 dal disastro della centrale di Fukushima Dai-ichi.

Numero di decessi e vittime della tragedia di Chernobyl sono ancora, a 30 anni dall’accaduto, tutte da definire; di certo si tratta di una delle pagine più nere della storia contemporanea.

Ma cosa accadde esattamente quel 26 aprile di così grave da causare un disastro di una tale portata come fu quello di Chernobyl? Durante un test definito “di sicurezza” al reattore n.4 della centrale V.I. Lenin, situata in Ucraina Settentrionale, il personale si rese responsabile di alcune manovre azzardate e della violazione di diversi protocolli e norme di sicurezza, causando un repentino aumento della potenza del nocciolo del reattore. Furono errori banali, probabilmente frutto di una scarsa consapevolezza dei danni che avrebbero potuto provocare.

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Conseguenze del disastro di Chernobyl

Ne conseguì la fusione delle barre di combustibile e un vorticoso aumento della pressione capace di distruggere gli impianti di raffreddamento. Il contatto dell'idrogeno e della grafite delle barre di controllo con l’aria determinò una terribile esplosione e lo scoperchiamento del reattore, rilasciando così radiazioni nell’aria e causando gravi incendi. Il rilascio radioattivo dell’esplosione fu 400 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima.

Dall’esplosione si creò quindi una colonna di fumo che trasportò nell’aria particolari radioattivi, in parte altamente nocivi. Più della metà ricaddero nella cosiddetta “Zona Rossa”, l’ambiente cioè più prossimo alla centrale che comprendeva le città di Chernobyl e Pripyat, una discreta percentuale (circa il 35%) venne invece trasportato dalle correnti nel resto dell’Europa. La contaminazione toccò livelli rilevanti in Ucraina, Bielorussia e in alcune zone della Russia, mentre ebbe conseguenze quasi nulle sul restante continente europeo.

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Chernobyl: oggi

A circa 30 anni dal disastro di Chernobyl, ancora non possediamo dati certi su quali siano state le reali conseguenze in termine di vite della tragedia nucleare. Stando alle stime redatte dall’ONU nel 2005, i morti collegati direttamente all’incidente di Chernobyl (soccorritori, vigili del fuoco, addetti ai lavori) ammonterebbero a 65, mentre circa 4mila sarebbero i decessi solamente presunti, il cui collegamento non è verificabile. Secondo il rapporto TORCH, invece, i morti non rilevabili sarebbero molti di più, circa 9mila. Ancora oggi, tuttavia, i gravi effetti del disastro di Chernobyl sono ben tangibili: malformazioni, tumori, problemi alle gravidanze, contaminazioni di piante ed animali fanno parte della quotidianità degli abitanti dell’Ucraina e, purtroppo, le vere conseguenze di quella tragedia sono ancora in parte da scoprire.

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