Il Sogno

Il significato e la funzione del sogno. L'interpretazione dei sogni data da Freud, l' "analisi simbolica" e le "associazioni libere". Approfondimenti e dettagli su questo argomento molto gettonato

Il Sogno

I METODI CLINICI

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Il metodo psicoanalitico

Argomenti trattati:
Cenni sul fondatore - Studi sull’isteria - Il metodo delle "libere associazioni" - L’inconscio - I "punti di vista" psichici: le "topiche" freudiane - La "libido" - Il significato e la funzione del sogno - Eros e Thanatos - La psicopatologia della vita quotidiana: gli atti mancati - Il motto di spirito - Il significato dei sintomi - Transfert e controtransfert: significati e funzioni - La psicoanalisi come metodo scientifico: conclusioni

Il significato e la funzione del sogno

Freud considerò l’ "interpretazione dei sogni" (come recita il titolo del suo capolavoro, 1900) come "la via regia verso la conoscenza dell’inconscio" e "il più sicuro fondamento della psicanalisi".
Tale interpretazione viene condotta mediante la combinazione di 2 distinte tecniche: l’ "analisi simbolica" e le "associazioni libere".
I sogni sono la forma che l’attività psichica assume durante lo stato di sonno; più precisamente, sono allucinazioni che si hanno durante il sonno, ma – a differenza delle allucinazioni osservabili nelle malattie mentali – si tratta di fenomeni psichici normali.

*Il sogno che viene raccontato dopo il risveglio, rappresenta solo il risultato finale dell’attività psichica inconscia che ha luogo durante il sonno: ciò che si ricorda viene chiamato "contenuto onirico manifesto"; la sua forza per così dire motrice e produttrice viene invece chiamata "contenuto onirico latente", ed è costituito da desideri, tendenze e pensieri inconsci. Il significato reale del sogno non corrisponde mai, tranne rare eccezioni, al significato eventualmente individuabile nel sogno manifesto.

*Il processo che ha prodotto la trasformazione del contenuto latente nel contenuto manifesto del sogno è il cosiddetto "lavoro onirico". Il fattore principalmente responsabile di questa trasformazione è invece la "censura onirica", ovvero quella funzione psichica che tende ad impedire ai desideri inconsci l’accesso diretto alla coscienza (essa, potremmo dire, rappresenta l’aspetto notturno della "rimozione"). Orbene, se nel sogno gli elementi rimossi affiorano con minore difficoltà, ciò è dovuto al fatto che la censura onirica è meno severa della rimozione diurna; in altre parole, durante il sonno la rimozione subisce un’attenuazione, poiché in tale stato le tendenze rimosse sono sentite come meno pericolose in quanto, a differenza della veglia, non possono essere soddisfatte mediante l’azione, bensì solo in forma allucinatoria.

*Insomma, il sogno non rivela direttamente l’inconscio, ma offre un campo da interpretare, ripercorrendo a ritroso l’attività del "lavoro onirico": non quindi "il contenuto manifesto" del sogno, bensì il "lavoro onirico" che lo ha prodotto deve costituire l’oggetto dell’interpretazione.

Le operazioni psichiche inconsce che si attivano nel lavoro onirico sono principalmente:

a. l’ "elaborazione primaria", che comprende:
- "drammatizzazione", ovvero quel processo per cui i sogni vengono trasformati in immagini, soprattutto visive;
- "condensazione", ovvero quel processo per cui più pensieri latenti vengono rappresentati da un unico elemento del contenuto manifesto;
- "dispersione" degli elementi, il contrario della condensazione;
- "spostamento" (di accento), ovvero quel processo che consiste nella tendenza a trasferire l’accento, l’intensità, l’importanza emotiva di determinati elementi del sogno ad altri elementi, in modo da eludere la censura e superarne gli ostacoli;
- "simbolizzazione", che può considerarsi una forma particolare di spostamento: quando un elemento rimosso del contenuto onirico latente viene rappresentato da qualche altro elemento concreto nel sogno manifesto, quest’ultimo elemento è appunto un "simbolo".

b. l’ "elaborazione secondaria", ovvero quel processo di rimaneggiamento del sogno, per cui si tende ad eliminare le apparenti assurdità, contraddizioni, incoerenze, per presentarlo in una forma il più possibile coerente, logica e comprensibile, eventualmente mediante aggiunte e trasposizioni (si pensi al montaggio di un film).

Freud ritiene che l’ "elaborazione secondaria" incominci ad agire già mentre si sta sognando, e che s'intensifichi quando ci si avvicina allo stato di veglia, e soprattutto quando si racconta il sogno.
Per quanto riguarda il materiale col quale viene costruito il sogno, occorre invece distinguere fra materiale attuale o relativamente recente (fantasie resti desideri sogni diurni e stimoli sensoriali: ma questi elementi, seppur contribuiscono a costruire il sogno, tuttavia non lo spiegano o determinano) e quello costituito dai desideri infantili rimossi: e solo questi ultimi hanno la forza necessaria di "promuovere" un sogno. Insomma, il sogno costituisce la realizzazione allucinatoria e deformata di un desiderio infantile rimosso.

Riguardo, infine, alla funzione del sogno, Freud afferma che esso è un "custode del sonno": nel sonno, infatti, si attenuano le resistenze e le difese dell’io, e si ha quindi una maggiore pressione dell’inconscio; ebbene, fornendo ai desideri inconsci una piccola e innocua espressione sottoforma di appagamento allucinatorio, sufficientemente mascherata per non "turbare" la censura, il sogno permette la continuazione del sonno: diversamente, si determinerebbe un’angoscia tale da condurre al risveglio.

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