Acquisizione del linguaggio nei bambini

Come un bambino acquisisce il linguaggio. Fasi d'apprendimento e tipologie di linguaggio dalla nascita fino ai due anni.

Acquisizione del linguaggio nei bambini

Il linguaggio è la capacità cognitiva che più caratterizza la specie umana; permette 2 funzioni:

  • comunicativa, grazie alla quale l’individuo ha la possibilità di favorire la tramissione di informazioni e l’interazione sociale;
  • conoscitiva, poiché il linguaggio permette di descrivere gli eventi attraverso i concetti che offrono conoscenze, relative alla realtà, senza che vi sia stata esperienza diretta da parte del soggetto.

Il linguaggio umano è in massima parte appreso e si evolve nel corso della vita dell’individuo.
Fin dalla nascita i bambini sono predisposti ad apprendere il linguaggio.
I bambini vengono al mondo dotati di sistemi percettivi specificamente rivolti all’apprendimento linguistico.

Subito dopo la nascita, la produzione vocale del neonato è limitata al pianto e ad altri suoni che segnalano condizioni di disagio, semplicemente perché non ha i meccanismi vocali per produrre suoni linguistici.
Dalla nascita fino a sei settimane le vocalizzazioni del neonato sono effetto di riflessi.
Intorno ai due mesi si hanno le prime produzioni di suoni più simili al linguaggio, defini te “cooing”(tubare), formate da vocali ripetute, vengono prodotte dal bambino quando è contento e consentono di esercitare l’apparato vocale.

Verso il sesto mese, i bambini possono controllare volontariamente alcuni suoni consonantici, e si impegnano in una forma caratteristica di linguaggio infantile, le lallazioni che consistono di una consonante e di una vocale.
Durante il primo anno di vita prendono forma i prerequisiti dell’apprendimento del linguaggio che sono intenzionalità e reciprocità.
I bambini cominciano ad imitare le azioni degli adulti, la comunicazione non verbale ha luogo in una varietà di contesti:giocare, nutrirsi, vestirsi, andare a letto.
Questa comprensione interpersonale è fondamentale per apprendere il significato delle parole.
I bambini apprendono la loro lingua determinando innanzitutto, indipendentemente da questa, il significato che il parlante intende comunicare, e cercando poi di cogliere la relazione tra il significato e la lingua.
Il comportamento di genitori e bambini sembra fatto apposta per massimizzare la comprensione reciproca prima che sia possibile affidarsi al linguaggio parlato.
Un genitore cercherà di attrarre l’attenzione del bambino quando dice il nome di qualcosa, il bambino, verso il quarto mese, tenderà a guardare quel che sta guardando il genitore, il che assicura che genitore e bambino, quando interagiscono facciano attenzione alla stessa cosa.

Un adulto nel rivolgersi ad un bambino, solitamente parla lentamente, parole e frasi vengono ripetute più spesso.
Le stesse frasi sono più brevi e più semplici.

Questo modo di parlare è chiamato “motherese”(maternese), dà rilievo a parole e sintagmi, e attira l’attenzione dei bambini più del linguaggio normalmente usato dagli adulti. I bambini pronunciano le loro prime parole una alla volta.
Spesso il bambino può usare una singola parola per esprimere un intero messaggio, il cosiddetto linguaggio olofrastico.
Le parole isolate possono anche essere usate dai bambini per riferirsi a più cose differenti.
All’inizio le parole nuove vengono apprese piuttosto lentamente, verso la metà del secondo anno di vita gli enunciati ad una parola cominciano a essere sostituiti dalle prime frasi del bambino,cioè dagli enunciati a due parole, usano un linguaggio telegrafico.
Una volta in grado di padroneggiare gli enunciati a due parole, i bambini cominciano ad apprendere la sintassi della lingua.

Il linguaggio è un argomento ampiamente trattato dai teorici. Leggi l'articolo di riferimento: "La funzione del linguaggio secondo alcuni teorici"

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