Sallustio: il Pensiero

Tra gli approfondimenti viene trattato il pensiero di Sallustio.

Sallustio: il Pensiero

Sallustio: Indice
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Pensiero

Per Sallustio fare storia è un modo per partecipare a quella vita politica, che era stato costretto a lasciare. La ricerca delle cause vere che hanno portato alla crisi della repubblica costituisce un richiamo alla storiografia pragmatica di Tucidide. L’adozione del modello tucidideo comportava un recupero dell’obiettività di fronte ai fatti narrati, che la storiografia latina, troppo tendente al nazionalismo, aveva perduto (anche se lo storico latino non difetti di faziosità, mostrandosi spesso condizionato dagli interessi della sua parte politica).
Ma se Tucidide analizzava criticamente il passato per spiegare il presente, in Sallustio questo bisogno si accompagna all’esigenza di cercare nel remoto passato un modello etico politico in grado di risanare la crisi dello stato.

Secondo quanto si ricava dalle sue opere la soluzione è quella di un governo basato sulla concordia delle forze moderate in difesa della tradizione e delle istituzioni: una concordia non solo tra le famiglie nobili, ma con tutte le forze diverse prodotto di una società in trasformazione. Non siamo lontani dall’ideale ciceroniano di concordia ordinum, intesa come unioni delle forze migliori di Roma: la nobiltà onesta, i piccoli proprietari e i commercianti.

Il moralismo austero, che percorre tutte le opere di Sallustio, si riflette anche nel suo stile: una scrittura altrettanto austera e grave, i cui caratteri predominanti sono la brevitas e la variatio.

La brevitas è ottenuta attraverso particolari accorgimenti come l’ellissi del verbo, l’eliminazione di aggettivi e con l’uso della paratassi. La variatio è ottenuta spezzando volutamente il periodo cambiando improvvisamente la struttura sintattica,.

E’ un tipo di prosa asimmetrica (incoccinitas) lontana dallo stile ciceroniano, caratterizzato da simmetria e dalla armoniosa fluidità del periodo(concinnitas).

Alla severità dello stile contribuisce anche la patina arcaizzante del lessico (gerundivo in -undus, anziché in –endus, i superlativi in –umus, invece che –imus, l’antica desinenza in –ere del perfetto anziché –erunt), l’uso dell’allitterazione, figura retorica tipica della letteratura arcaica, e l’uso di termini desueti.

Questo stile curato e artificioso diventerà il modello fondamentale della scrittura storiografica latina e toverà il suopiù grande emulatore in Tacito.

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