Licurgo, contesto storico in cui visse

L'epoca in cui visse Licurgo fu caratterizzata dai numerosi successi militari riportati da Filippo di Macedonia e da Alessandro Magno

Licurgo, contesto storico in cui visse
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CONTESTO STORICO DI LICURGO: LA BATTAGLIA DI CHERONEA

Mappa che mostra l'Impero di Alessandro Magno
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Il re Filippo II si impadronì del trono della Macedonia nel 356 a. C. e, dopo aver organizzato un forte esercito, iniziò una politica espansionistica con lo scopo di conquistare numerosi territori per allargare i confini del suo regno. Le campagne militari organizzate da Filippo riguardarono soprattutto l'Oriente e Il Mare Egeo settentrionale ed ebbero come risultato una serie di importanti successi, fra cui la conquista della città di Anfipoli, del massiccio montagnoso del Pangeo e di Olinto, la principale città della penisola Calcidica che, nel 348 a. C., cadde sotto il dominio del regno macedone. Grazie a queste vittorie riportate da Filippo, la Macedonia aveva esteso i suoi confini fino al Mare Egeo, ottenendo anche l'alleanza di Tebe.

Intanto, ad Atene, cominciava a prevalere il punto di vista di Demostene, secondo il quale era necessaria un'alleanza di tutte la città della Grecia contro la Macedonia, perché questo era l'unico modo per contrastare la grande potenza dell'esercito macedone. Gli Ateniesi, allora, ricorsero a una serie di provocazioni nei confronti dell'esercito macedone; si creò, così, una forte tensione che culminò, nel 338 a. C., con la battaglia di Cheronea, in Beozia, dove le truppe greche subirono una pesante sconfitta da parte dell'esercito macedone; con questo episodio, terminò l'indipendenza delle città greche. Nel 336 a. C., Filippo, mentre preparava un attacco militare contro l'impero persiano, morì improvvisamente, assassinato da un suo rivale macedone.

L'IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO

Dopo la morte di Filippo, il trono della Macedonia passò al suo giovane figlio Alessandro, il quale decise innanzitutto di riprendere il progetto iniziato dal padre, consistente nel combattere contro il popolo persiano, sconfiggendolo definitivamente. Nel 335 a. C., il giovane sovrano, appena salito sul trono, represse crudelmente la rivolta scoppiata a Tebe, massacrando i Tebani e vendendoli come schiavi; le altre città, impressionate da un comportamento tanto violento, temendo di subire la stessa sorte dei Tebani, decisero di assoggettarsi al volere di Alessandro. Successivamente. Quest'ultimo riorganizzò l'esercito per riprendere la campagna militare antipersiana. I Persiani, eterni rivali dei Greci, furono ripetutamente sconfitti da Alessandro: nel 334 a. C., presso il fiume Granico, nel 333 a. C., nella pianura di Isso e nel 331 a. C., il re persiano Dario III fu definitivamente battuto a Gaugamela, sul fiume Tigri, e l'impero dei Persiani fu occupato dall'esercito macedone e annesso al regno della Macedonia.

Dopo aver conseguito questi successi, Alessandro decise di proseguire la sua campagna militare in Oriente con lo scopo di conquistare tutto il mondo allora conosciuto e ingrandire così il suo regno. Dopo la conquista dei territori della Battriana e della Sogdiana, avvenuta nel 330 a. C., Alessandro iniziò la marcia verso il fiume Indo, presso il quale giunse nel 326 a. C. Nel 324 a. C., anno in cui morì Licurgo, Alessandro era riuscito a conquistare quasi tutti i territori allora conosciuti e a sottometterli al dominio macedone, riuscendo così nel suo intento di creare un unico grande impero che comprendesse la Grecia e le regioni orientali e consentisse di fondere fra loro la cultura della Grecia e quella dell'Oriente.

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