Vuoi lavorare? Ecco i nuovi dati sui mestieri più richiesti

I mestieri più richiesti nel futuro, i dati della Fondazione Italia Orienta: stop ad architetti e veterinari, ok agricoltori, infermieri e green economy

Vuoi lavorare? Ecco i nuovi dati sui mestieri più richiesti

I MESTIERI PIU' RICHIESTI

Quando si tratta di scegliere il proprio percorso formativo e dunque professionale bisognerebbe smetterla di considerare la propria storia familiare, i consigli dei genitori, degli insegnanti, le tradizioni più o meno radicate e cercare di unire nella maniera più serena possibile I PROPRI SOGNI con LE RICHIESTE DEL MERCATO. Perché è già possibile oggi sapere quali professioni saranno richieste da qui a cinque-dieci anni e per quali figure, invece, già oggi è sicuro che non ci sarà alcuno spazio di mercato.

Leggi anche: Curriculum vitae: cos'è e come si fa

ITALIA ORIENTA - Un aiuto importante può venire dai dati diffusi dalla fondazione Italia Orienta, che proprio oggi ha lanciato il primo "educational tour italiano", un viaggio itinerante in camper per le principali città italiane in cui saranno incontrati gli studenti, i docenti, le figure della scuola; saranno organizzati workshop, saranno messi a disposizione dei luoghi di discussione, formazione e dibattito in base alle attitudini e alle aree professionali scelte dai ragazzi, il tutto per confluire in un vero e proprio grande congresso che si terrà alla fine dell'anno. L'iniziativa è stata presentata proprio oggi dal consiglio di indirizzo della fondazione Italia Orienta, presso la rappresentanza italiana della Commissione Europea.

lavorare-professioni-richieste-3FRA DISOCCUPATI E NEET - Veniamo ai dati. Si sa, la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record (37% su scala nazionale), e il fenomeno che fa più impressione sembra essere quello dei giovani cosiddetti Neet (Not in Education, Employment, Training, ovvero ragazzi che non lavorano, non studiano, non stanno seguendo alcun tipo di percorso formativo: sono, semplicemente, fermi): siamo ai 2,2 milioni di giovani di questo tipo. Eppure, per assurdo che possa sembrare, IN ITALIA IL LAVORO C'E': c'è domanda, c'è richiesta di figure professionali che spesso si fa molta fatica a trovare. E' per questo che nel momento di pensare al proprio futuro, alla scelta di una facoltà universitaria piuttosto che un'altra, è utile partire da alcuni dati.

lavorare-professioni-richieste-2LE FIGURE PIU' RICHIESTE - Ad esempio gli infermieri: oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila, stima la fondazione. Ci sono poi i chimici: secondo i dati della fondazione, "8 giovani su 10 in questo settore lavorano" e il primo contratto arriva "a 2 mesi dalla laurea", e quasi nella metà dei casi è un contratto a tempo indeterminato. Non bisogna affatto sottovalutare l'agricoltura: i dati dimostrano che nel 2012, in soli sei mesi, "si è avuta una crescita del 2% nel numero di aziende agricole" guidate da under 30: è un settore che sta conoscendo una crescita grandissima, sopratutto grazie a molti impiegati giovani. Le figure più richieste in questo campo? C'è da sbizzarrirsi: si trova facilmente lavoro se si è formati come sommeiller, esperto di formaggi, birraio artigianale ed esperto di liquori, apicoltore, gelataio, esperto di orto e coltivazioni. Un'agricoltura moderna che tiene conto della tecnologia e di internet: richiestissimi i food blogger, appassionati di cucina e gastronomia che sanno raccontare in maniera nuova il mondo del gusto.

Leggi anche: Come si scrive una lettera motivazionale

GO GREEN - "Entro il 2016", continua la fondazione, "saranno richiesti 100mila nuovi posti di lavoro" nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico. Ingegneri ambientali sono sempre più richiesti, agronomi e botanici stanno conoscendo una nuova giovinezza: ancora, "progettista di energia rinnovabile, geomera ambientale, certificatore energetico", ossia chi si occupa di "chiarire" quanto un'azienda stia risparmiando. I dati dimostrano poi che il 78% degli impiegati nel settore delle scienze motorie lavora a tempo indeterminato: istruttori, tecnici della riabilitazione, fisioterapisti sono una scelta sempre importante.

Leggi anche: Vuoi trovare lavoro? Inizia a presto a darti da fare!

lavorare-professioni-richieste-4INFORMATICA, INGEGNERIA, ECONOMIA E LINGUE - Altri 100mila posti di lavoro sono previsti nei settori economici e statistici, studi universitari molto tecnici che pagano sempre in termini di occupazione. Sono previste 110mila assunzioni per addetti marketing e contabilità, revisore contabile europeo, sportellista bancario, operatore commerciale. E non si direbbe ma entro il 2013 - quest'anno, si badi bene - sono previste altre 10mila assunzioni per interpreti ed insegnanti di lingue straniere. Informatici ed ingegneri sono sempre richiestissimi: secondo l'albo dei professionisti dell'informatica un ragazzo appassionato di computer farebbe bene a formarsi come direttore dei settori ricerca e sviluppo delle aziende, esperto di sistemi informatici di gestione del personale, nel settore delle vendite e del marketing online. Ingegneri gestionali e meccanici sono i più richiesti, seguono gli elettrici e i civili.

NIENTE LAUREA? - Ma gli studi accademici e la formazione classica non sono necessariamente l'unica strada: i dati dimostrano che ci sono ad oggi 147mila posti vacanti per installatori di infissi, panettieri, pasticceri e cuochi; 410mila posti vacanti nel settore delle pulizie e 11mila nel settore della sicurezza; commessi, camerieri, parrucchieri, contabili, elettricisti e meccanici auto: ci sono 1000 posti vacanti per ognuna di queste categorie. E i dati dimostrano che i settori edile, alberghiero e dei servizi alla persona continueranno a salire.

lavorare-professioni-richieste-5IL LAVORO CHE NON C'E' - E poi ci sono i lavori che ad oggi sono già saturi. Non c'è più spazio per architetti, medici veterinari, odontotecnici: il mercato per queste figure è già saturo. E allora, per chi volesse seguire queste strade comunque, il consiglio è quello di progettarsi in maniera nuova. Prendiamo gli architetti: per chi riesca a cogliere le sfide del nuovo mercato e dei nuovi mercati, puntando tutto sull'eco-sostenibilità e sulla green-building, arriverà sicuramente un successo ben maggiore rispetto a chi rimane ancorato a schemi vecchi e legati "al cemento", per dirla con le parole di Antonio Cocozza, docente a Roma Tre e alla Luiss e direttore scientifico della fondazione Italia Orienta.

Foto: AFP / GETTY IMAGES

Un consiglio in più