Stage: le testimonianze degli utenti

Stagisti cassieri, addetti alle spedizioni, consulenti tecnici sulla sicurezza, camerieri, selezionatori del personale e tuttofare in società interinali o produzioni televisive. Esperienze diverse ed un unico risultato: nessuna assunzione alla fine degli stage e paghe che rasentano il ridicolo. Ecco alcune delle testimonianze dei nostri utenti, raccolte tramite forum, messaggi e mail alla redazione

Stage: le testimonianze degli utenti

"Ho fatto uno stage di 3 mesi (zero retribuzione, zero rimborsi) nella filiale di un'agenzia di lavoro interinale. Facevo chiusura e apertura dell'ufficio, avevo il codice dell'allarme oltre a tutte le password dei PC, accesso alle buste paga, ecc. quindi massima fiducia e completo assorbimento nell'organico. Alla fine dello stage non mi fu proposto il contratto per back-office perché la filiale era in crisi, tanto che nel giro di poco se ne andarono anche le due che ci lavoravano.
Considerazioni finali:
- lo stage può essere molto utile perché la formazione la fai sul campo e la metti subito in pratica (io non ho fatto 1 giorno che sia stato uno di formazione né di affiancamento: dopo 10 minuti ero già, DA SOLA, a fare colloqui ai candidati);
- lo stage non garantisce a nessuno il posto, per quanto uno possa lavorare bene;
- alcune aziende usano sistematicamente stagisti per sopperire alla mancanza di personale e all'impossibilità di assumere, fra l'altro contravvenendo a tutte le normative possibile in materia (poca formazione, lavoro concreto e in totale solitudine, ecc.).
Quindi sono a favore degli stage veramente formativi e che in certe aziende possono essere l'anticamera dell'assunzione ma occhio a non farsi sfruttare e a non illudersi che l'assunzione è scontata!"

"Sono una studentessa universitaria e mi sto avvicinando pian piano alla fine del mio percorso di studi. Per potermi laureare però devo obbligatoriamente svolgere un tirocinio formativo presso un'azienda convenzionata con l'università: 250 ore non sono tantissime, ma non sono retribuite. Capisco benissimo che il tirocinio è un mezzo per acquisire esperienza nel mondo del lavoro, ma chi lo spiega ai signori che fanno le leggi e alle aziende che ci sono studenti che già si fanno in quattro per pagarsi l'università? Io sono "costretta" a lavorare, sennò niente studi: ho un lavoro serale part-time in un bar, e quando mi capita lavoro anche come hostess di fiera. Perché il tirocinio non dovrebbe essere retribuito? Non lo trovo giusto. Per me equivale a una perdita di tempo, perché sottrae tempo ad un altro lavoro retribuito oppure allo studio.

La cosa sconvolgente è che, alle scuole superiori, ho fatto uno stage di cinque settimane per un progetto scuola-lavoro, e nonostante il mio lavoro consistesse nel riordinare l'archivio, smistare la posta e fare fotocopie (niente di che!) mi hanno addirittura pagata 500 euro. Mi spiegate perché il tirocinio non può essere considerato allo stesso modo? Come deve fare uno studente che già fa fatica a pagarsi le tasse universitarie? Io non ho nessuna intenzione di "regalare" il mio tempo a un'azienda a cui non interessa niente di me e che di sicuro non vorrà assumermi dopo la laurea (perché prenderanno altri stagisti, visto che i laureati per legge non possono essere assunti come tirocinanti). Inizierò a cercare qualche azienda che mi assuma per un tempo determinato ma che soprattutto mi paghi. Magari poco, ma così non mi sembrerà di aver sprecato del tempo prezioso.

.."

Maria Rita

Due anni fa ho fatto uno stage presso la Grxxx Italia s.p.a, società di produzione televisiva che produce, tra l'altro anche "Distrxxxxxx". Io ho lavorato proprio alla produzione di questo programma. Lavoravo otto ore al giorno e durante il periodo di registrazione si arrivava a 14 ore al giorno per 200 miseri euro di rimborso spese.
L'ho fatto perchè speravo che mi avrebbe aiutato ad acquisire una certa professionalità in campo televisivo e mi avrebbe prospettato un futuro impiego. Invece la nostra mansione principale era fare da baby sitter ai concorrenti del programma e fare telefonate sempre ai concorrenti stile call center. Alla fine non c'è stata l'assunzione nonostante io mi sia ammazzata di lavoro. A loro servivano solo galoppini da pagare meno di un runner regolarmente assunto.

Pie

"Nel 2003 ho 'dovuto' fare uno stage di 10 settimane perchè obbligatorio alla fine di un master riconosciuto dall'università ma organizzato da una scuola privata e molto rinomata a Bologna. Sin dall'inizio era stato detto a me e alla mia scuola (che era l'ente promotore) che non c'era una posizione aperta in azienda e che quindi il rapporto tra me e l'azienda era destinato a finire con la fine dello stage, ma questo non era al momento prioritario, comunque già si poteva sospettare che all'azienda non interessasse formarmi dato che poi sicuramente non mi avrebbe assunto. Il mio progetto di stage era descritto come 'collaborazione al budget' di cui l'ufficio di controllo di gestione si stava occupando il quel momento. Sapete poi in che cosa è consistita la mia collaborazione? Nell'inserimento dati nel loro nuovo sistema gestionale aziendale di cose che nessuno mai dei miei temporanei colleghi mi ha voluto spiegare.Il mio referente all'interno dell'azienda era il responsabile dell'ufficio di controllo di gestione, dove ero temporaneamente 'ospitata', e quindi la persona che mi aveva affidato questo lavoro di inserimento. E che era presente in ufficio un giorno sì e tre no (andava spesso fuori per riunioni ecc.)

Verso le ultime due settimane del periodo di stage l'inserimento dati era finito, loro non avevano più niente da farmi fare e io andavo lì per sedermi e non fare assolutamente niente mentre guardavo i miei temporanei colleghi che lavoravano in fretta e furia senza volermi delegare niente. Finito lo stage trovai lavoro in un'altra azienda e tutto andò bene. Comunque l'anno dopo partecipando ad una riunione si parlava di come noi intervenuti potevamo organizzarci per lavorare tutti allo stesso progetto con tempi stretti e la responsabile del controllo interno intervenne e disse: 'Non possiamo prendere uno stagista per qualche mese per inserire tutti questi dati a sistema?' Al sentire questa frase come mi sono sentita secondo voi? Che vergogna!"

Una Dott.ssa troppo delusa

"Tutti gli stages sono sfruttamento sconsiderato di persone qualificate che vengono mortificate e lese nella dignità umana. Sono responsabile a tutti gli effetti dell'ufficio legale, del personale e ramo sinistri di una spa ma in realtà risulto come stagista, anzi è un mese e mezzo e sono ancora senza neanche un contratto di stage e senza paga, per fare un lavoro in modo autonomo e di grande responsabilità. Sono Dott.ssa in legge da circa due anni, ho finito la pratica legale brillantemente e sono in attesa dello scritto di dicembre, e nell'attesa cerco di darmi da fare e trovare lavoro ma davvero la situazione è triste e grave. Svolgo tutto il lavoro che neanche il responsabile amministrativo sa svolgere, e lo sottolineo: devo spiegargli anche la differenza tra una notifica e una raccomandata. Sono a nero e senza paga ma con tanta istruzione e competenza, e che me ne faccio? Tra l'altro proprio oggi mi hanno imposto di saltare la pausa pranzo per stare giù in portineria a ricevere fax e aprire il cancello! Non ci ho visto più. ho detto che era davvero troppo e mi hanno risposto: se non ti sta bene vai, tanto c'è la fila di stagisti dietro la porta. Ma io non me ne vado, aspetto che mi caccino, e poi faccio personalmente il ricorso! E' una guerra e ognuno deve tutelarsi almeno ancora con la giustizia. Se c'e' ancora..."

Paolo


"Ho 27 anni, lavoro da 7 e ho sempre avuto contratti a breve tempo determinato o Stage e Tirocinio. Ho un curriculum che sembra un rosario e in tutti questi anni il guadagno è stato ben misero. Ho fatto stage nelle Coop, due uffici commerciali, ditta di trasporti, e poi sono arrivati loro..."Media Woxxx" di Genova! Al colloquio sembrava tutto rosa e fiori, si diceva che bisognava incominciare con lo Stage, con la promessa di assumere poi il 70% degli stagisti. Lascio un lavoro stagionale e comincio a lavorare subito. Dopo pochi, basilari insegnamenti, vengo messo in balia dei clienti completamente da solo. Nonostante tutto non mi dò per vinto, e imparo da solo, facendo delle ricerche su internet di tutte le descrizioni di tutti i prodotti del mio reparto. Mi faccio sempre vedere attivo e volenteroso, ricevo più volte congratulazioni dal direttore stesso e arrivo a fare delle vendite stellari. I soldi ci sono, il mio reparto è da record, la mia scquadra è fra le migliori del negozio, i miei colleghi entusiasti e io sono convito che mi assumeranno. Tutto questo per i primi 4 mesi, e ne mancavano solo 2 per finire lo stage. Gli ultimi 2 mesi invece responsabili e direttore si mostrano vaghi e alludono a motivazioni banali come esuberi o mancanza di posti (allora perchè assumere stagisti?). La fine dello stage fu davvero trash, degna dei peggiori Fantozzi stile anni'80. Nessun responsabile e nessun direttore verrà nemmeno a salutarmi."

Mario

"Quest'estate non appena laureato ho fatto un colloquio presso un'agenzia per il lavoro, e mi viene offerta una posizione da stagista. All'inizio fui molto stupito del fatto che con una mattinata avevo "trovato lavoro", 3 mesi più tardi ho capito che ho solamente buttato un'estate intera. Mi sono fatto uno stage non retribuito con un tutor che se è stato al mare per tre settimane e io al suo posto a lavorare. In tre mesi non mi è stato insegnamento nulla ma a quanto pare sono stato talmente bravo che volevano perfino rinnovarmi lo stage per altri tre mesi... che clementi! Morale della favola? Sono un bambacione che deve farsi dare i soldi dai genitori che stringono la cinghia perchè la legge permette che le aziende sfruttino il figlio! Ora mi chiedo, ma a cosa è servito laurearsi con 110 e lode?! E soprattutto quando inizierà il prossimo stage e di cosa mi occuperò? Tanto con questi stage puoi cambiare mestiere come se nulla fosse, visto che alle aziende non costa niente prendere anche un incapace!"

Eleonora

"Mi sono laureata lo scorso mese di febbraio in Psicologia e per poter accedere all'Esame di Stato che abilita all'esercizio della professione, ho iniziato il tirocinio post-laurea. Dopo alcuni colloqui ho scelto l'ente convenzionato più vicino a casa scartando altre opportunità altrettanto interessanti con la speranza che le perdite economiche fossero limitate. Io, aspirante psicologa del lavoro, non ho mai visto la mia tutor neanche per dieci minuti, se non il giorno in cui, dopo ben 4 mesi di tirocinio, è venuta a firmarmi il libretto. Mi sono ritrovata a battere lettere e ricopiare testi dal cartaceo al pc, sono stata spedita per due giorni a settimana in una loro sede distante 50 km da casa mia con la promessa di un rimborso per i chilometri fatti che non è mai arrivato. A distanza di nove mesi non ho visto un euro nemmeno del promesso (e sottoscritto, visto che era previsto negli accordi). In agosto ho deciso di cambiare, ora sono in un'altra società e mi trovo molto bene e non m'importa se mi devo pagare tutte le spese di viaggio e il panino a pranzo. Almeno vengo seguita e formata. A mio avviso questa situazione andrebbe maggiormente monitorata. Lavoriamo un anno gratis, in cambio chiediamo solo di apprendere i segreti del mestiere da qualcuno che ha già fatto il nostro percorso."


"Nella mia famiglia abbiamo vissuto due situazioni opposte per quel che concerne l'avviamento professionale tramite tiroconio.

Io due anni fa, quando frequentavo l'università, feci uno stage presso la redazione di una rivista. L'esperienza è stata vantaggiosa sia per me che per l'azienda, e a questa sono succedute collaborazioni e un contratto a progetto. Situazione diversa per mio fratello che, tramite la provincia, ha trovato quest'estate impiego come stagista in un centro spedizioni. I motivi formativi non erano molti, e servivano più che altro da maschera per coprire la necessità di lavoratori a basso costo...tanto che al termine dei tre mesi, lo stage è stato prolungato di altri tre...lavoro ce n'era, quello che mancava era una giusta paga...gli hanno anche chiesto gli straordinari, promettendogli una retribuzione che si è rivelata una presa in giro (40 euro per 3 sabati a sollevare ed imballare pacchi). Quando ha chiesto spiegazioni e un trattamento più equo, gli è stato dato il benservito, ed ora si ritrova ancora disoccupato... Queste cose fan venire rabbia...le imprese stanno tirando troppo la corda, e prima o poi questa corda si spezzerà..."

"Dopo aver positivamente superato 2 colloqui ho iniziato un tirocinio formativo di 6 mesi presso un'associazione di categoria (mi sa tanto che non posso dire il nome) come consulente tecnico sulla sicurezza. Ho concluso i miei sei mesi di tirocinio e l'associazione molto soddisfatta per il mio operato mi propone un contratto di apprendistato (per 5 anni con la speranza poi di essere assunto a tempo indeterminato). Il contratto di apprendistato prevede però due mesi di prova e 3 giorni prima che si concludesse questo periodo mi e stata presentata una lettera di licenziamento. Motivo: incertezza della mia posizione lavorativa nel futuro dell'associazione (oltre a non accettare questa motivazione non l'ho mai capita ). Conclusione: ho fatto 8 mesi di lavoro con una paga ridicola per poi illudermi su un possibile lavoro fisso. Ma se non erano sicuri sul ruolo che potevo ricoprire perche non mi hanno lasciato subito dopo i 6 mesi di stage? Io mi sono autorisposto che grazie alle ridicole leggi che si fanno in Italia possono permettersi di sfruttarti fino all'ultimo."

"Ho fatto numerosi stage nel mio settore, acquisendo sul campo una notevole esperienza (mai retribuita). L'ultimo però è stato il più clamoroso, già dall'annuncio richiedevano STAGISTI CON ESPERIENZA che è un controsenso visto che è lo stage che dovrebbe darmela questa esperienza. Purtroppo avevo bisogno di iniziare lo stage entro aprile altrimenti perdevo l'anno...quindi mi sono presentata. Mi hanno presa, mi hanno messa a coordinare un reparto ma senza darmi neanche un rimborso spese. Non solo, dovevo coordinare altri stagisti come me, non avevo rimborso del pranzo e dovevo sbrigare commissioni con la mia macchina privata senza rimborso benzina. Purtroppo la legge e dalla loro parte e alcune facoltà hanno vincoli molto severi sui tirocini...avrei voluto lasciarlo ma purtroppo come dicevo, avrei perso l'anno."

"Ho lavorato un mese e mezzo come "tirocinante hostess di cassa" in una grande catena di supermercati. Peccato che il tirocinio era fantomatico in quanto dal secondo giorno sono stata messa in cassa da sola senza nessun "tutor" (previsto dal contratto) e senza nemmeno sapere bene quello che dovevo fare.

..alla fine mi hanno fatto capire di "improvvisare"... Ho lavorato come se fossi una dipendente a tutti gli effetti, con turni di 7 h nei sabati, domeniche e festivi. L'unica differenza rispetto ai dipendenti è che a me davano solo un ridicolo rimborso spese..quanto? 210 euro/mese. Oggi mi dimetto! :)"

Haptic

"A volte dovremmo dire pure grazie visto che le aziende ci fanno anche un favore, altrimenti non ci laureiamo! Spesso senza nemmeno un rimborso spese, un lavoro con una formazione quasi inesistente e sono disposti anche a fare carte false per averti, tanto che millantano dipendenti inesistenti per avere più tirocinanti. Norme su norme leggibili solo su carta...e non puoi parlare altrimenti non ti laurei in corso! Tra noi studenti ci sono sicuramente molti che sanno quanto ci costa vivere fuori, risparmiare e fare dei lavoretti poco ma almeno retribuiti quando si riesce. C'est l'italienne! Ovvio che questo è un parere personale. L'idea dello stage non è affatto male se fatta bene, ma come al solito c'è chi se ne approffitta...e molto!"

"Per 3 mesi ho fatto da stagista in un ristorante di Milano...alla fine del periodo di stage un "ciao" mi ha liquidato e un "sei stato bravo" mi ha detto il titolare pensando di riempirmi le tasche."


"Ho quasi 25 anni una laurea triennali e tra un po' (spero) conseguirò anche la specialistica...5 duri anni di università, spese, spese, spese, per anni sulle spalle della mia famiglia e adesso é l'università che mi obbliga a fare uno stage, senza neanche darmi una mano a trovarlo, e ad essere pagati o almeno rimborsati delle spase neanche a parlarne...ma insomma é giusto? Quando riuscirà un giovane laureato, dopo tanti sacrifici a vedere 2 lire?"

"Mi offrivavano uno stage (solo buoni pasto) per 3 mesi di un lavoro che ho imparato in 4 ore.......Ma io piuttosto di niente non lavoro, ma chi me lo fa fare?
200€ al mese te le possono dare i tuoi genitori, oppure guadagnarteli inventadoti qualcosa (es ripetizioni, barista del sabato sera....etc)."

"Sono praticante di un grosso studio di avvocati dove si guadagnano veramente tanti soldi ma l'unico stipendio che percepisco, per quanto lavori tutto il giorno e per quasi 9 ore, è di 100 euro al mese. Ho 27 anni quasi 28, passare l'esame di stato per diventare a tutti gli effetti avvocato è ormai un terno al lotto, prospettive per il futuro? Avete presente il mare durante la tempesta? Ecco io vedo così il nio futuro...se poi ci si mette il fatto che mi sono fatta un sedere così per laurarmi e anche in tempo per poi finire a sgobbare dalla mattina alla sera e guadagnare quelle misere 100 euro...mi deprimo ancora di più!"


"Sto facendo uno stage da due mesi, non ho firmato niente, e in due giorni mi hanno insegnato a fare bolle, impacchettare vestiti e spostare e riordinare scatoloni! Dopo di che ero formata! Mi trattano a pesci in faccia e nessuno mi ha insegnato nulla! Bellissima esperienza fare il magazziniere pagata neanche un euro all'ora!"

"Ho fatto un tirocinio di 1 mese in azienda, per avere i crediti per l'università. La tutor me l'ha detto chiaro e tondo che a loro non conviene "perdere del tempo" ad insegnarti una mansione, perchè tanto rimani lì un periodo breve e poi chi si è visto si è visto... e così la mia mansione principale era quella di fare fotocopie..."

"Sono da poco reduce della mia prima esperienza di tirocinio, dopo un anno dalla laurea, durata la bellezze di 2mesi e mezzo, senza assunzione a seguito. Le aziende cercano stagisti con esperienza...ma allora? E'un'assurdità...Per non parlare poi della remunerazione: io lavoravo ben 8 ore al giorno, a 70Km da casa, a costo zero per l'azienda...nemmeno i buoni pasto! Mentre a me è costato il tutto sui 450/500€ al mese. E' vero e proprio sfruttamento, considerato che non facevo cose di minore importanza rispetto ai mie "colleghi" assunti a tempo indeterminato! Anzi...alcuni lavori li ho partoriti da sola ed al cliente sono piaciuti molto... risultato? Zero ricompensa, nemmeno morale..."

"Attualmente sto svolgendo un periodo di stage in una grande istituzione culturale. Devo rispettare gli orari dei dipendenti, non vengo pagata, non mi viene dato nemmeno un rimborso spese, e, per quanto riguarda la prospettiva di una futura assunzione, mi é stato detto chiaro e tondo di non farmi illusioni. Tra un paio di mesi infatti, teminero' il mio stage, e l'azienda ha già pronto un altro stagista da mettere al mio posto; io stessa ho preso il posto del povero stagista che mi ha preceduta.
Oltretutto non posso assolutamente dire che questa sia un'esperienza formativa, dato che non vengo seguita e mi devo "inventare" il lavoro da fare.
Trovo che lo stage possa essere un momento formativo importante, ma occorre un intervento dello stato, occorrono regole ben definite. Altrimenti rischia di essere solo un altro modo per sfruttare i giovani, senza per altro motivarli o insegnargli un lavoro. In tal caso lo stage fa piu' male che bene!"

Un consiglio in più