Il piacere di Gabriele D'Annunzio: riassunto

Il piacere di Gabriele D'Annunzio: riassunto del celebre romanzo del poeta e scrittore italiano del Novecento, grande esponente del Decadentismo

Il piacere di Gabriele D'Annunzio: riassunto
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Il piacere di Gabriele D'Annunzio

Il piacere: riassunto
Fonte: ansa

Scritto nel 1889, Il piacere è senza alcun dubbio il più famoso romanzo di Gabriele D’Annunzio. Dopo aver riscosso un successo immediato, il protagonista dell’opera, il raffinato e coltissimo Andrea Sperelli, divenne ben presto emblema di un ideale estetico-decadente destinato ad influenzare la Letteratura italiana per diversi anni.

Il Piacere fece così da contraltare a tutta quella tendenza naturalistico-positivista che in quel decennio aveva preso piede in Italia e che portava alla luce, proprio nello stesso anno, un altro capolavoro del calibro di Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga. Vuoi saperne di più su Il Piacere di Gabriele d’Annunzio? Abbiamo scritto per te due riassunti: uno breve, per una infarinatura generale sulla trama dell’opera, e uno più dettagliato, che ti darà un’idea più chiara del suo contenuto.

Il piacere di D'Annunzio: riassunto

Il Piacere è la storia di Andrea Sperelli, un ricco e aristocratico cultore dell’arte in tutte le sue sfaccettature, incline ai piaceri della vita quotidiana. Giunto a Roma nell’ottobre 1884, Andrea inizia a frequentare i luoghi e le feste più elitarie della capitale. È in una di queste che conosce Elena Muti, una giovane contessa rimasta vedova con la quale intraprende ben presto una focosa relazione. Quando però, nel marzo 1885, la donna annuncia ad Andrea di voler troncare la storia e di aver preso la decisione di andarsene da Roma, questi inizia una vita volta alla dissoluzione e alla depravazione. Dopo essere passato di donna in donna, fa la conoscenza di Maria Ferres, donna casta e religiosa di cui si invaghisce e che intende ad ogni costo conquistare.
Tornata nel frattempo a Roma anche Elena, Andrea decide di fare sue entrambe le donne; ma se con Maria la strada sembra essere in discesa, la Muti gli resiste, accrescendo in lui il desiderio di possederla. Così, pur avendo instaurato una intensa relazione con Maria, il giovane Sperelli non fa che pensare ad Elena e per errore chiama la propria donna con il suo nome. Dopo aver perso Elena, Andrea perde così anche Maria, restando solo.

Il Piacere si apre a palazzo Zuccari, residenza del conte Andrea Sperelli Fieschi d'Ugenta, il giovane e aristocratico protagonista del racconto, tutto pervaso dalla convinzione che «bisogna fare la propria vita, come si fa un'opera d'arte». È nelle sue stanze che Andrea sta impazientemente aspettando la contessa Elena Muti, l’ex amante da cui è stato abbandonato qualche mese prima. Rivive così con la mente il “giorno del gran commiato” avvenuto due anni prima quando, durante una gita romantica fuori porta, Elena gli aveva dichiarato la propria intenzione di troncare la loro relazione e di andarsene da Roma, pur provando ancora un reale e tangibile sentimento per l’uomo.
Elena, che nel frattempo si è sposata con un Lord inglese, entrata in quella casa che per lungo tempo è stata dimora dell’amore dei due ha un tuffo al cuore, ma tenta con tutte le proprie forze di resistervi, riuscendovi.

Deluso e amareggiato dal rifiuto, Andrea ripercorre con la mente tutti i bei momenti vissuti al fianco di Elena: dall’accendersi della prima fiamma di intesa, al divampare dell’incendio della passione, fino allo spegnersi di tutto. Dopo la cocente delusione amorosa, Andrea decide di dedicarsi alla vita mondana, e passa di donna in donna cercando in ognuna qualcosa che gli ricordi Elena.
Durante il corteggiamento a Donna Ippolita Albonico, il giovane ragazzo si ritrova a duellare con l’amante della donna e ne rimane ferito. Andrea passa così la convalescenza a villa Schifanoja, un podere nella campagna di Ravigliano, sotto le cure della propria cugina, la marchesa Francesca d’Ateleta.

Deciso a rinnegare la vita voluttuosa vissuta fino a quel momento, Andrea fa la conoscenza di Maria Ferres, moglie del ministro plenipotenziario di Guatemala. Irrimediabilmente colpito dall’inclinazione spirituale della donna, il giovane Sperelli decide di mettersi alla sua conquista. Maria, pur essendo fortemente tentata da Andrea, cerca in tutti i modi di resistere alle sue avances, ma alla fine è costretta a cedervi e a confessare il proprio amore.
Tornato a Roma dopo la convalescenza, Andrea si rende ben presto conto che la vita mondana non lo soddisfa più, bensì gli lascia nell’anima un senso di vuoto e di incompletezza. Si ritorna quindi all’avvenimento con cui si era aperto il racconto: l’incontro tra Andrea ed Elena.

Andrea viene finalmente a conoscenza del reale motivo per cui Elena lo aveva abbandonato: sull’orlo di una crisi finanziaria, la donna aveva preso la decisione di sposarsi con il ricchissimo inglese Lord Heathfield. Ancora troppo preso da Elena, Andrea decide di provare a riconquistarla, invano. Nel frattempo anche Maria torna a Roma e Andrea, desideroso di fare sua la donna, si mette all’attacco. Un atteggiamento che fa ingelosire la Muti che, dopo aver assistito ad un appuntamento a teatro tra i due, bacia appassionatamente Andrea. Ma quest’ultimo è ora tutto concentrato sulla Ferres che, dopo così tante avances, cede all’amore del giovane Sperelli.
Nel momento in cui è riuscito a conquistare la casta donna, il predatore sente però di nuovo sorgere dentro di sé il desiderio di riconquistare Elena: ossessionato dall’ex amante e venuto a conoscenza del fatto che la Muti frequenta un nuovo uomo, nel bel mezzo del rapporto sessuale Andrea chiama Maria con il nome dell’altra donna; abbandonato anche dalla Ferres, resta infine solo.

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