Salvatore Quasimodo: appunti e riassunti Ripassa con noi la vita la poetica e le opere di Quasimodo. Ecco tutti i riassunti utili anche come bigliettini Tutte le foto 4 / 5 Precedente Successiva Ancora sulla poetica e sulle opere Quasimodo non ritroverà più l'equilibrio di Giorno dopo giorno. Le raccolte successive [La vita non è sogno (1949); Il fatto e vero verde (1955); La terra impareggiabile (1958); Dare e avere (1966)] sono solo un tentativo di ritrovare la coincidenza di realtà ed esempio, di storia e mito, riuscitagli un tempo. Quasimodo arriva così a cercare i suoi temi nella cronaca, o a rifare il mito: accentua la sua opera di traduttore (Dall'Odissea, 1945; Il Vangelo secondo Giovanni, 1946; Le Coefore, 1946; Romeo e Giulietta, 1949; Riccardo III, 1950; Macheth, 1952; Canti di Catullo, 1955; La tempesta, 1956; Otello, 1958; Il tartufo di Molière, 1958; Fiore dell'Antologia Palatina, 1958; E. E. Cummings, 1958; Le metamorfosi di Ovidio, 1959; le Poesie di Arghezi, 1963, ecc.), partecipa alla polemica quotidiana sulla poesia (si veda l'antologia Poesia italiana del dopoguerra, 1958, da lui curata). I componimenti bellissimi, come l'Epitaffio per Bice Donetti, Nella città straniera e Al padre, non mancano ma appaiono come frammenti di un canto interrotto.