La storia della scuola Come è cambiata la scuola dall'antico Egitto ad oggi Tutte le foto 4 / 10 Precedente Successiva La scuola nell'antica Roma Inizialmente l'educazione dei bambini era affidata ai genitori: la madre li educava ai buoni sentimenti ed il padre si occupava dello sviluppo fisico e gli insegnava la lettura, la scrittura e le leggi dello Stato. In seguito le famiglie nobili iniziarono ad affidare i propri figli a un pedagogo, uno schiavo istruito che accompagnava il bambino durante tutta la giornata. A 6 anni i bambini iniziavano la scuola del ludi magister. La scuola iniziava alla fine del mese di marzo e durava 8 mesi. Ogni giorno gli alunni dovevano seguire 6 ore di lezione, con una breve pausa per il pranzo. Qui gli alunni imparavano a leggere, a scrivere e a fare i calcoli, utilizzando il trittico, tavolette di cera unite tra loro che costituivano il libro. Gli alunni indisciplinati venivano puniti con la verga o la frusta di cuoio. A 12 anni i maschi passavano al secondo livello di istruzione con il grammatico, un insegnante che arrivava da Grecia, Asia o Egitto, ed insegnava lingua e letteratura greca e latina, storia, geografia, fisica e astronomia. Le femmine invece dovevano imparare a svolgere i lavori domestici. I giovani delle famiglie ricche erano invece seguiti da maestri privati. A 17 anni iniziava il terzo livello di istruzione, destinato a chi doveva intraprendere la carriera politica o giuridica. Quest'altra fase durava 2 anni e le lezioni erano tenute da retori. Gli studenti che volevano continuare gli studi dovevano recarsi ad Atene, Pergamo, Rodi o Alessandria per incontrare maestri di filosofia, geografia, astronomia e fisica. (Foto tratta da Ulisse.sissa.it)