Lucia Mondella, protagonista femminile dei Promessi Sposi, rappresenta nel romanzo un ideale di
femminilità cristiana. Come dice il suo nome,
Lucia è colei che illumina, è la donna angelo, portatrice di bene e salvezza, ma radicata in un mondo contadino monotono, intriso di preoccupazioni materiali e timoroso verso l'esterno.
Rappresenta un'incarnazione delle virtù cristiane, tra cui la fede, la modestia, la gentilezza e la capacità di persuadere attraverso la forza della bontà. L'autore pone Lucia al centro della storia e la rende rivelatrice del senso profondo di una vicenda il cui lieto fine esiste solo nell’ambito ristretto di una famiglia devota e santificata dall’amore, mentre il mondo e la storia appaiono intrisi di male e disordine, che Lucia affronta con la fermezza della sua fede.
Il suo personaggio è statico, ovvero mantiene una chiara coerenza nelle sue azioni, nonostante le numerose prove a cui viene sottoposta, e diventa un modello di equilibrio interiore.
L'aspetto fisico di Lucia riflette il suo carattere morale.
La modestia (“modesta bellezza”)
è una delle sue caratteristiche principali e corrisponde al valore dell'umiltà, manifestandosi in un atteggiamento solido e ben ponderato. Inoltre, Lucia è riservata, ma non chiusa, come dimostra l'antitesi tra il suo sguardo serio e i sorrisi occasionali.
Le prime parole di Lucia compaiono solo nel terzo capitolo, quando rivela a sua madre e a Renzo l’interesse di Don Rodrigo nei suoi confronti, dimostrando la sua saggezza nel cercare di mitigare la reazione di Renzo. La
nobiltà morale di Lucia si manifesta in vari eventi, tra cui l'elemosina a fra Galdino nel terzo capitolo, la promessa di evitare decisioni affrettate fatte da Renzo a Padre Cristoforo nel capitolo quinto e l'accettazione del “matrimonio a sorpresa” per proteggere Renzo da Don Rodrigo nell’ottavo capitolo.
Lucia è la protagonista dell’Addio ai monti, in cui il narratore rivela i suoi pensieri mentre attraversa il lago di Como per raggiungere Pescarenico. In questo momento,
emerge il suo dolore per le ingiustizie e la sua compassione per coloro costretti a fuggire dalla violenza altrui. Nel nono capitolo, Lucia giunge al convento di Monza, dove
la sua purezza viene contrapposta all'animo arido e disincantato di Gertrude. Questo contrasto è evidenziato dal rossore pudico di Lucia e da quello di Gertrude in seguito al rimprovero del padre guardiano riguardo alla curiosità morbosa di quest'ultima sulle vicende di Lucia. Nonostante le sfide e le difficoltà che deve affrontare,
Lucia non perde mai la sua fede e si rifugia nella preghiera, addirittura facendo voto di castità dopo essere stata rapita dall'Innominato.
-Tema sulle caratteristiche di Lucia nei Promessi Sposi-
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