Gli etruschi: origini e storia della civiltà etrusca

Gli etruschi: origini, storia, espansione e declino della più importante popolazione dell'Italia preromana. Arte, religione e tombe etrusche
Gli etruschi: origini e storia della civiltà etrusca
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1Gli etruschi: storia

Busto di terracotta di donna etrusca
Fonte: getty-images

«Furono gli etruschi coloro che, molto prima di Roma, nel momento del trapasso tra preistoria e storia, edificarono nel cuore d'Italia un'alta civiltà, ponendo le fondamenta della futura ascesa dell'Europa».

Lo studioso tedesco Werner Keller descrisse l'importanza che gli Etruschi e la civiltà etrusca ebbero nella storia d'Italia e d'Europa prima dell'avvento di Roma con queste parole. Quella degli Etruschi fu una civiltà sorprendente per il periodo, che sviluppò una propria arte, una propria religione e diede un ruolo importante alla donna. 

Gli Etruschi o Tusci, secondo la denominazione dei Romani, furono la più importante popolazione dell'Italia prima dell'espansione di Roma. Si stanziarono a partire dall'VIII secolo a.C. in un'area compresa tra il fiume Arno e il Tevere, che da loro prese il nome di Etruria e poi di Toscana, e in seguito si espansero a nord fino al Veneto meridionale e a sud fino in Campania. 

Hydria raffigurante  scena di un mito dionisiaco che trasforma pirati etruschi in delfini
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La civiltà a cui diedero vita gli Etruschi, definita civiltà etrusca, raggiunse il momento di massimo splendore nel IV secolo a.C.. Caratterizzata da un altissimo livello artistico, visibile in opere come il sarcofago degli sposi e la lupa di bronzo, la civiltà etrusca diede alla donna un ruolo importante e sviluppò pratiche come la divinazione.

Ebbe inoltre la capacità di influenzare in maniera significativa la civiltà romana, prima di venirne completamente assimilata nel 396 a.C. dopo la conquista di Veio da parte dei Romani.  

2Origini di un popolo avvolto nel mistero, quello degli Etruschi

La più antica tomba dipinta nella necropoli dei Lucumoni, re e principi etruschi del VII secolo a.C.
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Le origini degli Etruschi sono avvolte nel mistero soprattutto a causa della difficoltà che hanno riscontrato gli studiosi di comprendere i testi scritti in etrusco: questa lingua, infatti, non offre punti di contatto con nessun'altra lingua conosciuta.

Il problema delle origini degli Etruschi nasce nell'antichità quando vennero fatte dagli storici una serie di ipotesi per spiegare la presenza di questo potente e raffinato popolo nel panorama delle genti dell'Italia preromana.    

Antefissa a testa di Gorgone
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Lo storico greco Erodoto attribuiva l'origine degli Etruschi a un mitico fondatore, Tirreno, eroe che si sarebbe trasferito nell'Italia centrale dopo essere fuggito dall'Asia Minore, l'attuale Turchia.

Dionigi di Alicarnasso attribuiva agli Etruschi un'origine italica, mentre lo storico latino Tito Livio pensava che fossero giunti in Italia dall'Europa centrale. Oggi sappiamo che la civiltà etrusca deriva direttamente dalla civiltà villanoviana, così chiamata perché individuata per la prima volta nella località di Villanova, vicino a Bologna. La civiltà villanoviana si diffuse tra IX e VIII secolo a.C. proprio dove fiorì la civiltà etrusca e ci ha lasciato, come gli Etruschi, resti provenienti da tombe e necropoli che risentono della tradizione delle popolazioni celtiche.      

Forti influenze sugli Etruschi furono esercitate anche dai gruppi di popoli greco-anatolici che si avventurarono nell'VIII secolo a.C. lungo le rotte del Mediterraneo occidentale e che crearono le colonie della Magna Grecia nel Sud Italia.

Queste influenze sono visibili in Etruria a partire dall'VIII secolo a.C. sia nei manufatti sia in aspetti culturali come la religione.    

3Ascesa degli etruschi

Tra VII e VI secolo a.C. gli Etruschi riuscirono a stabilire la loro egemonia sul Mar Tirreno. Nella penisola italica arrivarono fino in Veneto meridionale e in Campania, fondando anche città-stato importanti come Perugia. L'espansione etrusca fu dettata dall’esigenza:  

  • Di ampliare i terreni coltivabili
  • Di aumentare i commerci interni
  • Di controllare gli scambi commerciali nel Mar Tirreno
Necropoli etrusca
Fonte: ansa

Nel 540 a.C. l'espansione etrusca toccò anche il Mediterraneo occidentale: dopo essersi alleati con i Cartaginesi, gli Etruschi sconfissero al largo della Corsica una flotta greca, ponendo termine all'ampliamento dei domini greci verso il Tirreno settentrionale. Fu questo il momento che segnò la massima espansione della potenza etrusca.   

Pochi anni dopo la loro civiltà entrò in crisi a seguito della mancanza di unità che caratterizzò le città-stato etrusche. Sebbene dodici di esse fossero unite in una lega, nessuna città si mosse in difesa dell'altra nel momento in cui iniziarono gli attacchi dei popoli posti ai confini dei territori etruschi   

Nel 510-509 a.C. Roma, che fino ad allora era stata retta da re etruschi, i Tarquini, iniziò una politica di espansione in Etruria.   

Vasi etruschi in terracotta
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A partire dal 505 a.C., anno della battaglia di Ariccia, gli Etruschi persero Capua e Pompei ad opera degli Osci mentre nel 474 a.C. una flotta greca li sconfisse a Cuma indebolendo in modo drammatico i loro traffici marittimi.

Nel V secolo a. C. il baricentro della civiltà etrusca si spostò a nord, ma nulla impedì il crollo tra IV e III secolo a.C.: nel 396 Roma conquistò Veio, mentre tra 356 e 311 caddero Tarquinia e Cerveteri. All'inizio del III secolo i Romani presero anche Perugia e Arezzo.  La civiltà etrusca scomparve e venne assimilata da quella romana.  

4Gli etruschi: una società capace di stupire, tra lusso e donne emancipate

Modella vestita all'etrusca indossa i gioielli ritrovati nella tomba Regolini-Galassi di Cerveteri. Siede su trono ricostruito con parti autentiche
Fonte: ansa

Le città stato etrusche erano rette ciascuna da un re. Il sovrano fondava il suo potere su una classe aristocratica di ricchi proprietari terrieri, che aveva alle proprie dipendenze masse di servi senza diritti.     

Tra gli Etruschi, come sarà poi per i Romani, lo scettro coronato da un'aquila e il mantello porpora e oro divennero i simboli del potere.      

Due erano gli aspetti della società etrusca che colpivano gli osservatori e in particolare quelli greci:  

  1. la ricchezza e il lusso che caratterizzavano il modo di vita delle classi dirigenti etrusche, visibile nell'uso di impreziosire le acconciature e i vestiti con gioielli
  2. il ruolo della donna. Le donne etrusche a differenza di quanto avveniva in Grecia:
    • Partecipavano attivamente alla vita sociale
    • Sapevano leggere e scrivere
    • Potevano essere titolari di attività economiche
    • Mantenevano il patronimico anche da sposate

5La religione etrusca

Statuina etrusca in bronzo
Fonte: ansa

Gli Etruschi erano politeisti e credevano che attraverso l'interpretazione di diversi segni fosse possibile scoprire quale fosse la volontà degli dei e conoscere il futuro.
Questa pratica divenne una vera e propria arte, che fu definita dai Romani disciplina etrusca e che portò alla nascita di tre diverse figure sacerdotali corrispondenti a tre differenti tecniche di divinazione o comprensione di segni: 

  • I sacerdoti chiamati auguri interpretavano il volo degli uccelli
  • Gli auruspici leggevano la volontà divina nelle viscere degli animali
  • I fulguratores cercavano di capire la volontà divina dai fulmini

Per quanto riguarda il pantheon, la religione degli Etruschi venne influenzata da quella dei greci. Divinità greche iniziarono a penetrare in Etruria a partire dal VI secolo a.C.: tra gli dei etruschi troviamo Tinia (Zeus), Uni (Era), Menrva (Atena).   A loro volta gli Etruschi influenzarono i Romani: Giano e Marte sono solo alcune divinità che, con nomi diversi, divennero da etrusche a romane. 

Un ruolo fondamentale nella civiltà etrusca l’occupava la divinazione basata sul concetto di predestinazione, secondo il quale la vita di ogni essere vivente era stata scritta dagli dei fin dalla nascita. L’arte divinatoria permetteva quindi all'uomo etrusco di individuare quindi il proprio destino solo per adeguarvisi. Questa cultura si basava sulla determinazione del templum, ovvero dello spazio sacro che rifletteva la suddivisione del cielo. Secondo gli Etruschi la volta celeste era attraversata idealmente da due rette perpendicolari: cardo (nord-sud) e decumano (est-ovest) che dividevano il cielo in quattro principali settori. Prendendo l'osservatore come centro ideale del sistema a sud si delimita la pars àntica mentre verso nord la pars postica, a ovest si trovava la pars hostilis, ad est la pars familiaris.
Ogni quadrante veniva diviso in altri quattro settori, per un totale di 16, ognuno dei quali costituiva la sede di una divinità diversa:

  • nel quadrante nord-est dimoravano le divinità più favorevoli;
  • i settori del quadrante nord-ovest erano i più infausti ed erano dedicati ai demoni dell'oltretomba;
  • i quadranti sud-ovest e sud-est erano le dimore delle divinità terrestri e della natura;

6Tombe etrusche e molto altro: l'arte tra gli etruschi

Sarcofago degli sposi, adagiati su un triclinio. In terracotta del VI secolo a.C.
Sarcofago degli sposi, adagiati su un triclinio. In terracotta del VI secolo a.C. — Fonte: ansa

Gli artisti etruschi seppero unire gli insegnamenti offerti dai Greci ai gusti locali e furono abili nel lavorare la terracotta e metalli come il ferro e il bronzo.
Nell'arte etrusca assunse, in linea con la religiosità di questo popolo, un particolare rilievo l'arte funeraria. Ce lo dimostrano opere come:  

  • Il sarcofago degli sposi, famosissimo sepolcro in terracotta del VI secolo a.C. rinvenuto a Cerveteri e oggi conservato presso il museo Louvre di Parigi
  • L'affresco scoperto nella tomba di Paestum chiamata tomba del tuffatore che risente degli influssi artistici della Capua etrusca
  • Gli arredi funerari come la fibula, un'antica spilla, rinvenuta nella tomba Regolini-Galassi

Non solo l'arte funeraria rese gli Etruschi celebri artisti: furono loro i creatori della famosissima lupa di bronzo di Roma alla quale vennero aggiunti Romolo e Remo e che oggi è conservata ai Musei Capitolini. 

È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a. C. e nel XV d. C., pressoché la stessa regione dell'Italia centrale, l'Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà Italiana.

Jacques Heurgon, latinista ed etruscologo

7Ascolta l'audio lezione sugli etruschi

Ascolta la nostra audiolezione sugli Etruschi, parte del nostro canale Te lo spiega Studenti

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