Educazione sessuale: la vorrebbe a scuola il 64% dei giovani. Ecco il kit per studenti e insegnanti

C'è chi non usa contraccezione, e chi non ama neanche parlarne. Ma tra le giovanissime gli aborti sono in aumento, così come le malattie sessualmente trasmissibili. A sostegno dei giovani arriva un kit per l'educazione sessuale, rivolto a studenti ma anche a professori

Educazione sessuale: la vorrebbe a scuola il 64% dei giovani. Ecco il kit per studenti e insegnanti
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I giovani italiani sono ignoranti in materia di sesso. E lo sanno: chiedono a gran voce più informazioni qualificate, a scuola (lo dice il 64%, il 70% delle femmine e il 58% dei maschi) ma anche a casa (44%). Che serva non c’è dubbio: uno su 4 dichiara di non utilizzare metodi contraccettivi perché il partner “preferisce non farlo”, 6 ragazze su 10 non li usano perché “non li hanno a portata di mano”. Il 21% si “documenta” tramite siti o riviste pornografici, il 10% davanti alla TV. È il quadro, per nulla confortante, che emerge dall’indagine internazionale condotta in occasione della Terza Giornata Mondiale della Contraccezione che si è celebrata a fine settembre.

A questa emergenza la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) risponde con il primo kit guida strutturato e validato per l’educazione sessuale nelle scuole. Un pacchetto formativo uniforme per tutto il territorio nazionale, organico e condiviso. “Si tratta di un’iniziativa assolutamente unica e innovativa in Italia pensata per tutti i ginecologi che si recano nelle classi per parlare di questi temi – spiega il prof. Emilio Arisi, membro del direttivo SIGO e direttore di “Scegli Tu”, il progetto della Società scientifica per una sessualità consapevole -. È rivolto ai ragazzi delle scuole superiori, multimediale, con materiale per gli studenti e gli insegnanti. Vogliamo infatti stabilire una sinergia fra giovani e adulti, con il medico come mediatore. È l’unica via per riuscire davvero a stimolare l’interesse e far maturare la responsabilità. Chiediamo e lanciamo un appello al Ministero perché strumenti come questi possano venire adottati ufficialmente”.

kit scegli tu

L'Italia presenta contraddizioni assolutamente peculiari, come emerge dall’indagine condotta nello scorso luglio che ha coinvolto 2.825 ragazzi fra i 15 e i 21 anni di 14 nazioni. Meno di un adolescente su 4 (22%) si sente completamente a proprio agio quando parla di contraccezione, conoscono in media solo 3 metodi per proteggersi e il 27% non ne utilizza attualmente nessuno, percentuale che sale al 35% fra le donne. Eppure abbiamo il più basso tasso di gravidanze indesiderate. “Le ragioni possono essere varie – afferma il prof. Salvatore Caruso, presidente della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica– , ma non bisogna credere che questo ci renda immuni dai rischi. I giovani dovrebbero poter trovare disponibilità di informazioni e comunicazione qualificati, con una progettazione integrata famiglia, servizi e Istituzioni. Una strategia che vede necessariamente la scuola protagonista”. Il KIT GUIDA può rappresentare il primo passo: verrà distribuito dal mese di ottobre e comprende anche un cortometraggio animato firmato dal grande vignettista Bruno Bozzetto, per smentire i luoghi comuni sulla pillola anticoncezionale.

Il kit ha un linguaggio adatto ai giovani, ricco, personalizzabile a seconda degli interlocutori e, soprattutto, con il “bollino di garanzia” della Società scientifica”. Oltre al cortometraggio, per gli studenti prevede una guida informativa sottoforma di magazine, poster dedicati ai metodi contraccettivi e agli organi genitali, un calendario mestruale. Più test in ingresso e in uscita per misurare il livello di conoscenza e il gradimento sulla lezione.



Per gli insegnanti invece è stata predisposta una guida ad hoc, dove si insiste su messaggi chiave, come l’importanza di utilizzare sempre la doppia protezione (pillola e preservativo), si condanna senza appello il coito interrotto, si ribadisce l’importanza di rispondere con serenità alle domande dei ragazzi, anche se provocatorie.
I principali obiettivi degli interventi formativi sono due: difendere i ragazzi dal rischio di gravidanze indesiderate e dalle malattie sessualmente trasmissibili. In Italia gli aborti fra le minorenni sono in aumento, più che raddoppiati nelle under-14, passati dallo 0,5% del 1995 all'1,2% del 2005. Lo stesso vale per malattie come la clamydia, cresciuta negli ultimi 10 anni da 6 a 10 volte a seconda delle regioni. La strategia per difendersi, promossa anche in occasione della Terza Giornata mondiale, è utilizzare in maniera consapevole gli strumenti contraccettivi più sicuri: pillola e preservativo, abbinati.

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