La Discalculia

E' uno dei disturbi d'apprendimento più diffusi che coinvolge bambini con difficoltà nella lettura e nella aritmetica.

La Discalculia

Le due forme fondamentali di disturbo specifico di apprendimento riguardano la lettura e l’aritmetica.
Molti studi hanno dimostrato che le difficoltà aritmetiche sarebbero molto più frequenti delle difficoltà di lettura.
Le difficoltà aritmetiche possono manifestarsi con errori, o con lentezza tanto nel calcolo vero e proprio, quanto nell’attività cognitiva (ragionamento, soluzioni di problemi, ecc.) che richiede anche operazioni di calcolo.
Molti bambini hanno dei grossi problemi nell’usare i numeri o le procedure ad essi associate.
La discalculia evolutiva si può definire come un "disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale e che non hanno subito danni neurologici.

Secondo molti esperti, le difficoltà specifiche gravi relative al calcolo, le cosiddette discalculie specifiche evolutive, sono scarsamente frequenti (0,2% della popolazione), mentre problemi di calcolo, o più in generale di matematica compaiono con maggiore frequenza associati ad una svariata gamma di difficoltà di apprendimento.

Il disturbo di calcolo
può essere associato con altri disturbi specifici di apprendimento, in primo luogo, con la dislessia e, in secondo luogo, con le difficoltà spaziali che incontra il bambino con disturbo non verbale dell’apprendimento.
In effetti la disorganizzazione spaziale produce una serie di scompensi, fra cui difficoltà a capire il ruolo del valore posizionale ed errori di allineamento.

Nel Disturbo del Calcolo possono essere compromesse diverse capacità, incluse le capacità “linguistiche” (per es., comprendere o nominare i termini, le operazioni, o i concetti matematici, e decodificare problemi scritti in simboli matematici), capacità “percettive” (per es., riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi), capacità “attentive” (per es., copiare correttamente numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto e rispettare i segni operazionali) e capacità “matematiche” (per es., seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti, e imparare le tabelline.

Sebbene sintomi di difficoltà nel calcolo (per es., confusione nei concetti numerici o incapacità di contare con precisione) possano insorgere anche all’asilo o in prima elementare, il Disturbo del Calcolo è di rado diagnosticato prima della fine della prima elementare perché un sufficiente insegnamento formale del calcolo non viene di solito messo in atto prima di questo livello nella maggior parte degli ambienti scolastici.
Esso diviene di solito evidente durante la seconda o la terza elementare.
Specie quando il Disturbo del Calcolo è associato con un QI alto, il bambino può funzionare al livello della classe o quasi durante le prime classi, e il Disturbo del Calcolo può non essere evidente fino alla quinta elementare o oltre.
Il disturbo che coinvolge la capacità di trattare del materiale numerico è dovuto a lesioni nella parte posteriore dell’emisfero sinistro, ed è indipendente dal livello di istruzione o dal quoziente d’intelligenza.

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