Adolescenza | Video

Con il termine adolescenza si indica la fase di passaggio da una condizione infantile ad una condizione di vita adulta.

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L’adolescenza si può dividere in tre frasi:
- prima adolescenza o pubertà, da 10 a 14 anni: è la fase di notevoli modificazioni corporee che portano alla capacità di generare;
- media adolescenza, da 14 a 17 anni: è una fase di turbamento psicologico che si accompagna a trasformazioni corporee e sbalzi di umore;
- piena adolescenza o giovinezza, da 17 fino a volte anche ai 25 anni: in questa fase il giovane trova definitivamente la propria identità.

I principali cambiamenti che avvengono nell'adolescenza sono: crescita in altezza, peso, forza e resistenza; maturazione dei caratteri sessuali primari che permettono la riproduzione e dei caratteri sessuali secondari, legati al genere di appartenenza; nuova immagine del corpo che può causare problemi psicologici perché non ci si riconosce più nel proprio corpo; maggiore consapevolezza del proprio comportamento sessuale.

Secondo la teoria di Piajet l’adolescente si trova nel quarto ed ultimo stadio, chiamato stadio operatorio formale. In questo stadio il giovane passa da un pensiero di tipo logico–concreto ad uno di tipo logico–deduttivo. L'adolescente quindi riesce a trovare una soluzione sistematica ai problemi, individuando le soluzioni per risolvere un suo problema ed esaminandole una alla volta per trovare la migliore. Da questo processo di sviluppo possono nascere alcune problematiche in quanto il giovane ora possiede un pensiero adulto, ma gli manca l’esperienza.

Secondo la teoria di Erikson, l'adolescenza rappresenta una fase di identità, confusione e dispersione dei ruoli. In questa fase, l’adolescente cerca di rispondere ad una serie di domande che lo porteranno all’acquisizione di una nuova identità. Il ragazzo deve sviluppare  un’identità professionale, un’identità ideologica e un’identità sessuale.

L'adolescente può essere soggetto a diverse crisi:
- crisi di accrescimento: la modificazione corporea può portare l’adolescente a vivere una situazione di inferiorità, o superiorità, aggressività con molte conseguenze sul piano psicologico;
- crisi impulsiva ed affettiva: l’adolescente cerca di staccarsi da ciò che è vecchio e questo determina frequenti sbalzi di umore, timidezza o aggressività;
- crisi delle idee: l'adolescente si pone in un atteggiamento critico, si chiede il perché di ogni cosa e vuole giudicare quali sono i valori da interiorizzare;
- crisi di identità: l'adolescente cerca di trovare se stesso in un processo di indipendenza e autonomia.

Nell’adolescente si manifesta una grande voglia di uscire dall’ambiente familiare e questo è determinato dall'interesse per i pari, il loro modo di pensare e le loro attività; la consapevolezza delle forti differenze generazionali tra la propria e la generazione di genitori; la necessità di differenziarsi dalle figure parentali per cercare una sempre maggiore autonomia e indipendenza. L’adolescente nei confronti dei genitori si rivela spesso indisponente, critico circa il loro operato, rifiuta le manifestazioni di affetto e il loro aiuto, li rimprovera se c’è una scarsa attenzione. Dall’altra parte i genitori sono perplessi e confusi di fronte agli atteggiamenti contraddittori del figlio.

L’adolescente, nel distacco dalla famiglia, trova soddisfatti molti bisogni nel gruppo o nel rapporto di coppia in cui trova comprensione, solidarietà e affinità.
L'adolescente gode oggi in famiglia di una libertà molto più grande degli adolescenti di una volta. Questa autonomia non trova tuttavia riscontro nell’ambiente sociale in quanto egli si trova spesso escluso dal mercato del lavoro e la scuola non rappresenta più un elemento di nobilità sociale. I valori che predominano la società sono l’indifferenza, l’aggressività e l’individualismo più sfrenato.
Per molti giovani il futuro appare privo di garanzie e in loro cresce il senso di impotenza e rabbia, di agitazione e frustrazione..
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